“Chi volete libero, Gesù o Barabba?” e la folla gridò “Barabba!”. Oggi che il “Crucifige!” si svolge nella piazza virtuale e reale al contempo dei social network, la crocifissione, quella per sua fortuna solo virtuale, è toccata ad Alex Aurelio, eletto sindaco di Trebisacce con una lista civica appena tre mesi fa.
Chi lo vuole crocifisso e perché?
Nientepocodimenochè il popolo stesso che lo scorso 13 giugno l’ha eletto, non tutto ma una parte di esso, benché il sindaco Aurelio non sia stato sorpreso a rubare qualcosa o ad ammazzare qualcuno.
E allora?
Qual è la colpa, la grandissima colpa del primo cittadino trebisaccese?
Aver dato il consenso a far stampare il proprio nome sul manifesto d’un comizio elettorale che si sta tenendo stasera in vista delle elezioni politiche del prossimo 25 settembre. Crocifisso su Facebook solo per questo? Sissignori.
Il sindaco Aurelio, secondo i giudici popolari del processo sommario già celebratosi nei suoi confronti con la condanna a trent’anni senz’appello, stasera non avrebbe dovuto prendere la parola al tavolo allestito in piazza dal partito di Fratelli d’Italia – evidentemente il suo partito – per un saluto istituzionale, «perché eletto con una lista civica». Pazzesco.
Spostiamoci, infatti, soltanto per un attimo, dalla piazza di Trebisacce, e andiamo a Cassano Jonio. Qui il sindaco Gianni Papasso, anch’egli eletto con delle liste civiche, è addirittura candidato col Partito democratico alla Camera dei Deputati: roba da ergastolo!!!
Chi ci legge quotidianamente e ci conosce, sa molto bene quanto noi siamo agli antipodi rispetto al partito di Fratelli d’Italia, che siamo antifascisti militanti e che oggigiorno non ci riconosciamo in alcuno dei partiti della sinistra cui culturalmente rivendichiamo d’appartenere. Siamo al di sopra d’ogni benché minimo sospetto, insomma. E siamo qui a difendere il sacrosanto diritto del sindaco Aurelio a poter testimoniare la propria appartenenza politica, che i suoi concittadini di Trebisacce conoscevano eccome quando l’hanno votato ed eletto sotto l’insegna di quella lista civica.
Che alle elezioni comunali vadano di moda le liste civiche è poi un fatto assodato. D’altronde pure l’attuale opposizione in Consiglio comunale è stata eletta con una lista civica sostenuta sottobanco dall’ex sindaco Franco Mundo – arrestato poco più d’un anno fa, costretto alle dimissioni ed oggi sotto processo – e oggi ha la faccia tosta di protestare contro il neo sindaco Aurelio!
Che egli assieme ai voti della destra cui appartiene abbia sommato quelli tributatigli da cittadini di sinistra, di centro, da elettori del Movimento 5 stelle e da chi più ne ha più ne metta, è un ovvio dato di fatto dal momento ch’è stato eletto sindaco.
Siamo felici che il sindaco Aurelio stasera a quel tavolo politico si sia seduto ed abbia parlato, dimostrando così di non essere un cacasotto… direttore@altrepagine.it