CASSANO JONIO – L’ennesima notte di fuoco nella Sibaritide, però stavolta – come nel recente passato – il fuoco è stato usato per intimidire chi, questa bellissima terra, maledetta dal potere della ‘ndrangheta e da innumerevoli altre forme di delinquenza e di malaffare, per lavoro ha il dovere (e dovrebbe averne il pieno diritto) di raccontarla.

Stanotte, ignoti vigliacchi delinquenti hanno colpito l’autovettura del nostro bravo collega ed ottimo amico Luigi Cristaldi, giornalista della Gazzetta del Sud.

La sua Volkswagen Polo, che si trovava parcheggiata nei pressi della sua abitazione in Via Giovanni Amendola, il corso principale di Cassano Jonio, è stata dolosamente incendiata.

Ed è la seconda volta in tre anni che il giornalismo della Sibaritide è costretto a subire tale genere d’atto criminale. Il precedente, nell’aprile del 2020, ha riguardato proprio noi.

Colleghi ed amici come noi in queste ore stanno chiamando Luigi, che si trova nella caserma dei carabinieri di Cassano per formalizzare la denuncia.

Il nostro Ordine professionale, il nostro Sindacato, oltre al mondo sano di tutti i settori produttivi, della politica e della cultura, che pure qui da noi c’è, stanno esprimendo sdegno civile per quanto accaduto stanotte a Luigi, manifestandogli vicinanza e solidarietà.

Quello ai danni di Luigi è un nuovo violento attacco contro la libertà di stampa e l’importante ruolo che gli organi d’informazione svolgono nella nostra società.

Il fuoco all’auto di Luigi, come alla nostra tre anni addietro, rappresenta un sinistro avvertimento a tutti i giornalisti della nostra terra, la cui libertà dovrebbe essere un pilastro della democrazia.

Conoscendo Luigi, siamo certi che continuerà a svolgere il proprio lavoro senza soffocare neppure una virgola per assecondare quanti stanotte ci hanno pesantemente “provato”. direttore@altrepagine.it