CARIATI – Ieri mattina un sacerdote di una delle parrocchie cittadine di Cariati ha ricevuto una richiesta insolita, che l’ha indotto subito a dubitare delle reali intenzioni del suo interlocutore.

Un uomo, qualificatosi al telefono col nome d’un assessore del Comune di Cariati, l’ha invitato ad elargire un contributo economico a favore d’un ragazzo della loro comunità che si trovava all’estero e che aveva bisogno di soldi per rientrare. Il tutto con la garanzia che l’amministrazione comunale avrebbe poi provveduto a rimborsare alla Curia l’intera somma, specificando che la cifra poteva essere messa immediatamente a disposizione del giovane versandola su un conto corrente del quale forniva l’Iban.

Tutto plausibile se non fosse che quell’uomo era Giuseppe Esposito, 36 anni, pregiudicato e sorvegliato speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora in un altro comune della Sibaritide.   

Sulla strana vicenda, infatti, hanno indagato i carabinieri della Stazione di Cariati e della Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano, coordinati dai magistrati della Procura di Castrovillari.

E da subito è risultato che il vero assessore per il quale quale l’autore della telefonata s’era spacciato, non aveva preso alcuna iniziativa per sollecitare l’elargizione né aveva assunto l’impegno di rimborsare i soldi versati alla Chiesa.

I militi dell’Arma hanno arrestato Esposito, il quale s’è fisicamente presentato a Cariati per ritirare la somma richiesta.

Il 36enne è una “vecchia conoscenza” delle forze di polizia:

solo qualche mese fa, s’era reso protagonista d’una vicenda analoga al Nord Italia, in Trentino Alto Adige.   

Adesso si trova in carcere a Castrovillari. redazione@altrepagine.it

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