Ennesimo, grave attentato di stampo ‘ndranghetista nella Sibaritide. Questa notte ignoti sono riusciti a penetrare nella struttura turistica dell’hotel-villaggio “Sybaris” di proprietà della nota famiglia Costa a Sibari, appiccandovi un incendio e non solo.

Il fatto criminale ha causato danni ingenti in una parte del villaggio, generando preoccupazione ed ansia tra i presenti. Evacuata subito l’area a causa della densa nube di fumo che s’era diffusa pure nell’ambiente circostante, comunque non si sono registrati feriti tra i turisti presenti nella struttura e nel villaggio e tra i dipendenti. Presenti per precauzione alcune ambulanze del 118.

L’incendio s’è sviluppato nella sala di ristorazione. Sul posto vigili del fuoco di Corigliano-Rossano e Trebisacce e carabinieri della Compagnia di Cassano Jonio diretta dal capitano Michele Ornelli.

Pompieri e investigatori dell’Arma hanno rinvenuto una tanica contenente ancora liquido infiammabile, ma – fatto ancora più inquietante – hanno scoperto che alcune vetrate sono state infrante da alcuni colpi di fucile calibro 12.

L’hotel-villaggio “Sybaris” negli anni scorsi era stato oggetto di sequestro preventivo da parte dell’Antimafia e successivamente di confisca da parte dello Stato. La lunga battaglia legale intrapresa dalla famiglia Costa, però, alla fine aveva dato ragione alla titolarità e i Costa ne erano ritornati in possesso.

Nella stessa nottata, un secondo incendio doloso s’è consumato in una villetta dei Laghi di Sibari, poco distante, nel complesso residenziale estivo “Iunco”, dove sono state trovate da carabinieri pure chiare scritte intimidatorie rivolte alla vittima. La villetta è di proprietà dell’imprenditore 63enne Pasquale Lavigna di Castrovillari, attivo nel settore della vendita delle auto, e noto negli ambienti investigativi per i suoi precedenti penali. Si tratta di eventi connessi?

I carabinieri di Cassano sono coordinati nelle indagini dalla Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. direttore@altrepagine.it