Per i casi delle “sparizioni” del sibarita Salvatore Di Cicco e del rossanese Andrea Sacchetti, avvenute nel 2001, sono state determinanti le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Nicola Acri di Rossano e Ciro Nigro di Corigliano

CORIGLIANO-ROSSANO – La Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro ritiene d’avere fatto luce su due vecchi casi casi di “lupara bianca”, risalenti ad oltre 20 anni fa. I casi di due uomini fatti sparire per sempre nel 2001 per decisione comune delle organizzazioni di ‘ndrangheta della Sibaritide e di Cirò Marina.

Sui due casi hanno fatto luce i carabinieri del Reparto operativo speciale e dei comandi provinciali di Cosenza e di Crotone, con l’arresto del 69enne boss coriglianese Rocco Azzaro (nella foto), prelevato alle 4,30 di questa notte dalla propria abitazione di contrada Apollinara a Corigliano-Rossano e condotto in carcere (l’uomo è difeso dall’avvocato Francesco Paolo Oranges), del 54enne Giuseppe Spagnolo alias ‘U banditu (già detenuto in carcere) e del 74enne Giuseppe Nicastri, gli ultimi due personaggi di spicco della ‘ndrangheta cirotana.

Nei confronti de tre c’è un’ordinanza di custodia cautelare in carcere spiccata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura Antimafia.

Giuseppe Spagnolo detto ‘U banditu

Giuseppe Nicastri

Sui due fatti di sangue contestati, a vario titolo, al coriglianese e ai due cirotani, hanno reso dichiarazioni – rivelatesi determinanti ai fini dei riscontri investigativi dei carabinieri – due collaboratori di giustizia:

Nicola Acri e Ciro Nigro.

Il nuovo “pentito” coriglianese Ciro Nigro

Salvatore Di Cicco era scomparso dalla sua Sibari il 1° settembre del 2001, senza lasciare alcuna traccia:

l’omicidio si sarebbe consumato, nella stessa data della scomparsa, nel comune di Crucoli, nei pressi di Cirò Marina, dove l’uomo era stato condotto con un pretesto, quindi attinto con colpi d’arma da fuoco col successivo occultamento del corpo.

L’ex boss rossanese Nicola Acri collabora con la giustizia dalla primavera del 2021

Andrea Sacchetti era scomparso da Rossano alcuni mesi prima, il 5 febbraio, sempre nel 2001:

pure in questo caso l’omicidio si sarebbe consumato nella stessa data della scomparsa, all’interno di un’azienda agricola nella campagna tra la frazione di Cantinella e Sibari, dove Sacchetti era stato condotto con una scusa e poi ucciso a colpi d’arma da fuoco, col successivo occultamento del cadavere.

I moventi sarebbero stati legati a fatti riguardanti i mutamenti degli “equilibri” criminali e al traffico di droga. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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