Affetto da una morbosa gelosia per la sua donna straniera, la sera del 30 ottobre dell’anno scorso entrò in un circolo ricreativo e aprì il fuoco contro Francesco Coppola e Paolo Algieri

CASTROVILLARI – Condannato a 5 anni e quattro mesi di reclusione. S’è tenuto e concluso oggi il processo con rito abbreviato nei confronti del 48enne coriglianese Natalino Pirro.

L’uomo è detenuto in carcere dalla tarda serata del 30 ottobre dello scorso anno per quel duplice tentato omicidio compiuto in concorso con la compagna 52enne di nazionalità bulgara Larisa Parvanova, lei già condannata lo scorso mese d’aprile quando in Tribunale a Castrovillari patteggiò la pena di 3 anni e otto mesi di reclusione, e venne contestualmente scarcerata (la coppia, nella foto)

Il dispositivo della sentenza emesso oggi

Pirro, da parte del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Castrovillari, Lelio Festa, che l’ha riconosciuto colpevole, ha ottenuto la riduzione d’un terzo della pena proprio in virtù del rito processuale abbreviato scelto, e d’un altro terzo perché riconosciuto semi-incapace d’intendere e volere in base a una perizia psichiatrica disposta dal giudice stesso, ed è stato riconosciuto socialmente pericoloso.

Il Tribunale di Castrovillari

Il giudice ha ordinato la sua sottoposizione alla misura di sicurezza del ricovero in casa di cura e di custodia, per un tempo non inferiore ad un anno, oltre ad averlo interdetto dai pubblici uffici. E l’ha condannato, oltre che al pagamento delle spese processuali e legali, ovviamente anche a risarcire le sue vittime costituitesi parti civili in giudizio e ad una provvisionale di 28 mila euro – immediatamente esecutiva – in favore delle vittime stesse. Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro i prossimi 90 giorni.

I carabinieri sul luogo teatro del drammatico fatto

La “coppia diabolica” solo per fortuna non provocò morti

Il processo nei confronti di Pirro e della Parvanova riguarda il grave fatto accaduto la sera del 30 ottobre dell’anno scorso tra l’interno e l’esterno del circolo ricreativo “La torre”, ubicato nel centro storico coriglianese di Corigliano-Rossano proprio di fronte al Castello ducale.

Quella sera, accompagnato dalla sua donna, Pirro vi fece irruzione armato d’un fucile calibro 12 caricato a pallini sparando contro due persone che rimasero ferite, il 59enne coriglianese Francesco Coppola e il 50enne anch’egli coriglianese Paolo Algieri, quest’ultimo deceduto mesi fa, ma stroncato da una grave malattia di cui soffriva da tempo.

Pirro è stato difeso dall’avvocato Francesco Paolo Oranges, mentre le parti civili sono state rappresentate dagli avvocati Pasquale Magno e Massimo Ruffo.

Il 48enne era dunque in stato di semi-infermità mentale quando armato di quel fucile e della relativa cartucciera entrò nel circolo ricreativo aprendo il fuoco.

La diabolica coppia Pirro-Parvanova solo per fortuna non provocò morti su quel “campo di battaglia”.

Proprio la 52enne bulgara sarebbe stata la “causa” di quanto avvenuto:

Pirro il “fuciliere”, infatti, affetto da una morbosa gelosia verso la compagna, aveva deciso di “punire” in modo esemplare quanti osavano soltanto guardarla o rivolgerle la parola. Le indagini-lampo furono condotte dai carabinieri del Reparto territoriale, che quella sera stessa arrestarono la coppia diabolica fuggita dalla scena del crimine (leggi QUI). direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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