ROMA – Il suo nome è uno di quelli che spiccano tra i 25 arrestati (leggi QUI) nell’ambito della maxi-inchiesta anti-‘ndrangheta ed antidroga su scala internazionale ed intercontinentale denominata “Gentlemen 2” scattata nell’intera Sibaritide all’alba dello scorso 5 giugno in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Catanzaro, su richiesta della Procura distrettuale Antimafia.

Secondo l’accusa, Pasquale Forastefano di Cassano Jonio, detto L’animale o Il pazzo (foto), avrebbe capeggiato un’associazione operativa nel settore del traffico di sostanze stupefacenti e delle armi in ambito internazionale (Spagna e Serbia) ed intercontinentale (Sudamerica).

In particolare, a Forastefano viene contestato d’aver diretto l’associazione insieme al 44enne anch’egli cassanese Nicola Abbruzzese detto Semiasse, assumendo un ruolo decisionale nella gestione delle trattative inerenti all’importazione di colossali quantitativi d’hashish, eroina e cocaina dal Sudamerica e dall’Europa centro-balcanica.

Tramite una rogatoria internazionale le autorità giudiziarie francesi, olandesi e belghe, coordinate da Europol ed Eurojust, avevano hackerato un server della società americana Sky-Ecc, mediante la quale soggetti di tutto il mondo avrebbero scambiato messaggi al riparo dalle intercettazioni delle forze dell’ordine.

Secondo l’accusa tra gli utilizzatori d’un “criptofonino” Sky-Ecc vi sarebbe stato anche Forastefano, il quale avrebbe usato l’avveniristico apparecchio rivelando modalità d’approvvigionamento, di trasporto, costi e quantitativi dello stupefacente e delle armi importate.

Il ricorso al Tribunale del riesame di Catanzaro

Contro l’accusa di direzione dell’associazione e d’altri 8 capi d’accusa riguardanti le importazioni di droga ed armi da tutto il mondo, Forastefano aveva proposto ricorso al Tribunale del riesame di Catanzaro, che lo scorso 3 luglio aveva confermato l’ordine di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti.

Il Tribunale di Catanzaro

Il ricorso in Cassazione e l’annullamento dei 9 capi d’accusa

Anche la decisione dei giudici catanzaresi è stata impugnata da Forastefano, davanti alla suprema Corte di Cassazione. Che, all’esito dell’udienza tenutasi oggi, ha accolto integralmente il ricorso presentato dagli avvocati Pasquale Di Iacovo del foro di Castrovillari e Cesare Badolato del foro di Cosenza, e, di conseguenza, ha annullato con rinvio per nuovo esame tutt’e 9 i capi d’accusa contestati all’indagato.

L’avvocato Di Iacovo

In particolare, i cassazionisti Di Iacovo e Badolato avevano esposto nel ricorso molteplici incongruità della motivazione con la quale erano stati ritenuti non fondati i rilievi che la difesa aveva mosso in relazione alla capacità dimostrativa – delle intercettazioni telefoniche ed ambientali – di rappresentare con certezza l’utilizzo del “criptofonino” Sky-Ecc da parte di Forastefano.

Condannato in primo grado a 16 anni nel maxiprocesso “Kossa” e detenuto al 41-bis

Il ritenuto boss Forastefano ad ottobre dell’anno scorso era stato assegnato al regime di “carcere duro” del 41-bis nel penitenziario di Parma ov’è detenuto, a seguito della sua condanna di primo grado a 16 anni di reclusione, nel precedente mese di luglio, nell’ambito del maxiprocesso anti-‘ndrangheta “Kossa”.

Per la maxinchiesta “Gentlemen 2”, in conseguenza dell’annullamento con rinvio da parte della Cassazione, nei suoi confronti dovrà ricelebrarsi un nuovo giudizio davanti al Tribunale del riesame di Catanzaro, i cui giudici questa volta dovranno tenere conto delle indicazioni che gli saranno fornite dai giudici di legittimità in accoglimento del ricorso presentato dalla difesa.

Ampia soddisfazione professionale hanno manifestato gli avvocati Di Iacovo e Badolato, per il rigore argomentativo sul tema della corretta identificazione dell’indagato, che oggi è stato dimostrato dalla Cassazione ascoltando le incongruenze motivazionali segnalate proprio dalla difesa. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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