CORIGLIANO-ROSSANO – Lo ammetto: talvolta sono autolesionista, come cittadino e come giornalista. In teoria, infatti, non avevo la benchè minima intenzione di seguire – per farne cronaca – il settecentottantottesimo consiglio comunale monotematico o quasi sulla «sicurezza sociale» e la «legalità» convocato a Corigliano-Rossano (o a Cassano Jonio oppure a Cariati) sull’onda emozionale degli ennesimi atti criminali di stampo intimidatorio o ritorsivo registratisi ai danni d’imprenditori, commercianti, rappresentanti istituzionali, politici, giornalisti, cittadini.

E se di parteciparvi fisicamente non m’è passato nemmeno per l’anticamera, alla fin fine il male ha vinto sul bene e la diretta streaming dell’evento ha fatto il resto, abbassata ad icona sul computer per non vedere almeno quelle stesse facce impadronitesi di Facebook e del resto del cucuzzaro social

Ai miei lettori che bene han fatto a non seguirlo, risparmio la fiera delle oramai notissime banali ovvietà di cotali (e cotante) “occasioni” sentite e viste con amministrazioni comunali di Destra, di Centro e di Sinistra. Con sindaci, assessori e consiglieri attempati o di mezza età, e persino con amministratori e rappresentanti istituzionali giovani come quelli che da quattro anni e mezzo in qua abbiamo a Corigliano-Rossano.

Assieme ad essi, come di consueto, la pletora d’onorevoli rappresentanti del territorio in Regione o in Parlamento, gl’inutili e noiosi sindacalisti del nulla con le loro severe «vertenze» e seriose «piattaforme programmatiche», qualche sindaco di qualche paese vicino che stamattina nel suo comune evidentemente non aveva da fare una mazza e qualche altro nullafacente che passa il tempo a “politicare” del nulla.

Il sindaco coriglianrossanese Flavio Stasi, anziché nella sala consiliare, stamattina li ha voluti tutti lì, nell’aula “Ponente” del defunto tribunale rossanese dove lui stesso assieme a molti altri della sua compagnia di giro mosse i primi fallimentari passi della sua politicante gavetta, opponendosi alla chiusura di quel presidio di giustizia che venne comunque soppresso suo e loro malgrado.

Conclusione?

Un monocorde nulla, mischiato col niente. Nemmeno il classico deliberato consiliare da mandare alle istituzioni superiori come succedaneo della carta igienica, stamattina, ecchecca’direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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