CORIGLIANO-ROSSANO – Siamo gente terra terra, noialtri. Per mesi e mesi ce ne siamo stati zitti zitti, proprio mentre tutti gli altri intorno a noi facevano il solito baccano che anima in un tutt’uno il mondo politico, sindacale e giornalistico quando c’è la “novità”.

Perché da noi funziona esattamente così oramai da qualche decennio. E noi ne abbiamo le palle talmente piene, che, lungi da noi improvvisarci “esperti di cose industriali” – siamo giornalisti locali, noi, ma cerchiamo d’essere seri – abbiamo snobbato a pie’ pari il progetto del colosso industriale americano e multinazionale Baker Hughes-Nuovo Pignone che interessa il Porto di Corigliano.

Proprio per questo, in diversi questa cosa ce l’hanno “rimproverata”, ma a costoro abbiamo risposto che anziché scriverne, volevamo leggerne. Anche per divertirci un po’, lo ammettiamo con la nostra consueta faccia tosta.

Sì, perché è divertente (si fa per dire) leggere di opportunità di lavuru, di sbiluppu economico e quindi di benessere, scritte da qualche giornalista (sotto)pagato da qualche “editore” che con l’edilizia sociale finanziatagli da camionate di milioni di euro pubblici, ha poi venduto le case ai coglioni che le hanno acquistate a prezzi anche più alti di quelli di mercato.

Così com’è divertente (si fa per dire) leggere le stesse puttanate di cui sopra dette dagli arcinoti sindacalisti del nulla, gli stessi che vanno a fare la spesa il 1° maggio sorridendo ai facchini tra le corsie e gli scaffali dei supermercati, dentro gli uffici dei quali da anni vi bazzicano soltanto persone che vanno a farvi scartoffie per ottenere assistenza dallo Stato, altro che lavuraturi!

Come non ricordarli, per fare solo un esempio sui tanti, quando un ventennio addietro furono i “tedeschi” d’allora e non gli “americani” di oggi a svernare per un po’ dalle nostre parti con le industrie di sensori e di cartucce rigenerate per stampanti nella “Silicon Valley” coriglianese.

Se qualcuno l’avesse dimenticato, gliela rinfreschiamo noialtri, la memoria:

un giorno, così, all’improvviso, senza sapere leggere e scrivere, ci ritrovammo dei “seri imprenditori deutschland”, che di colpo avevano deciso di venire a “investire” e “produrre” nella nostra “zona industriale” (sic!!!), col solito coro gasato delle “parti sociali” che si mobilitarono per lo… sbiluppu.

Si spartirono quei “posti di lavoro” così:

ogni partito ed ogni politicante in voga a quel tempo ci ficcarono i loro eletturi, ogni sindacato ed ogni sindacalista i loro lavuraturi, e si partì, prima coi corsi di formazione e poi con la produzione. Produssero solo due stock quei poveri lavoratori, poi dovettero fermarsi e poi… la presero ‘nculu, mentre i due Tir con quei sensori e quelle cartucce da stampa rigenerate, roba mai collaudata né quindi certificata, vennero scoperti dalla polizia tedesca in un parcheggio alla periferia di Francoforte, mentre ancora la magistratura italiana arrestava un germanese di Corigliano con passaporto diplomatico (sì!!!) amico d’affari di più d’un politicante locale, e gli altri loro compari che volevano impiantare un’altra ventina d’industrie “teutoniche” per mettere le mani su vagonate di milioni di euro che il Ministero dello Sbiluppu aveva già all’uopo stanziato.

Oggi, invece, i miricani “amici degli amici” vogliono impiantare nel porto un’enorme fabbrica di turbine per la lavorazione del gas:

evvai coi faccendieri, politicanti e giornalisti al loro seguito con la storia dei “posti di lavuru garantiti” e null’altro, nemmeno un po’ di gas aggratis prodotto da quelle futuribili turbine made in Porto di Corigliano!

Noi – ovviamente – avevamo altro di meglio da fare, venerdì, che andare alla parata per la presentazione d’‘u progettu ‘ndustrialu e a sentire politicanti perlopiù semianalfabeti (quando va bene!) che si prendono e vengono presi persino sul serio quando ciarlano di cose impossibili o inaugurano librerie senz’avere mai letto un libro!

A proposito di letture:

abbiamo letto gli a-critici resoconti giornalistici e ascoltato qualche intervista, e ci siamo vergognati d’essere giornalisti in questo territorio quando abbiamo sentito un tale che fa l’assessore regionale allo… Sbiluppu economicu, riferire, convintamente, d’un progetto di… «transazione energetica»!!! direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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