CORIGLIANO-ROSSANO – Ufficiale da oggi e ufficioso da ieri, dall’altro ieri, «dal 4 novembre» o dallo scorso agosto, oramai sono dati che non importano proprio a nessuno, benchè lo scorso 6 dicembre proprio AltrePagine aveva dato la notizia che la “cosa” sarebbe diventata ufficiale tra febbraio e marzo ***Comunali 2024: Flavio c’è, Pasqualina ci fa (ma ci sarà)***

Oggi è il 6 marzo e il fatto è che la consigliera regionale di Forza Italia Pasqualina Straface è la candidata a sindaco del Centrodestra a Corigliano-Rossano. E pure la “precisazione” di queste ore della Lega che s’attacca ar capello d’una riunione del Centrodestra tenuta o meno, è una stupidaggine politica, una delle tante che circolano quotidianamente in Italia, in Calabria, in provincia di Cosenza e a Corigliano-Rossano.

Non solo. Il fatto è – pure – che la Straface è stata candidata dal presidente della Regione e vicesegretario nazionale di Forza Italia Roberto Occhiuto, il più potente uomo politico calabrese e tra i più potenti del Meridione d’Italia, e che la «benedizione» di Fratelli d’Italia e del senatore locale Ernesto Rapani in abiti talari e coi paramenti sacri è del tutto superflua, ininfluente.

L’araba fenice e il giostraio

Il confronto “politico” che s’annuncia da oggi in poi e fino alle elezioni di giugno, è dunque tra la Straface e il “civico” sindaco in carica Flavio Stasi ricandidato per la sua conferma.

Vediamo chi sono questi due “personaggi”.

La Straface è stata al potere ininterrottamente per 18 anni di fila, dal 1993 – quando diventò per la prima volta consigliera comunale di Corigliano, in seguito anche consigliera provinciale – fino al 2011 quando di Corigliano era diventata sindaca da due anni e il Presidente della Repubblica la mandò a casa sciogliendo il Comune per mafia.

Nel frattempo era finita sott’indagine giudiziaria, le erano venuti a mancare stretti congiunti coinvolti in quella stessa indagine, un altro stretto congiunto le era stato condannato in via definitiva per mafia, lei era finita sotto processo ed infine era stata assolta.

Dopo 8 lunghi anni di “stop”, s’era riaffacciata – senza grande fortuna elettorale – alle Regionali del 2020. E poi a quelle del 2021, stavolta però ottenendo i consensi necessari per tornare a quel potere che le è sempre piaciuto avere.

Da due anni e mezzo in qua è risorta dalle sue stesse ceneri come l’araba fenice.

Ed è la stessa donna di potere sperimentata fino a 13 anni fa, con tredici anni in più, lei come tutti.

Stasi era un inquieto agitatore di strada. Nel 2016 dalla strada era passato al palazzo, quello comunale di Rossano che l’aveva visto candidato a sindaco senza grande fortuna e per quello l’aveva visto mettere piede in Consiglio comunale.

Da lì, all’opposizione, aveva preparato la sua scalata al potere, proprio mentre Rossano e Corigliano diventavano un unico Comune.

Dal 2019 in poi è “storia” fresca:

la sua “rivoluzione” è finita il 9 giugno di quell’anno dopo aver saputo abilmente carpire fiducia e consensi elettorali pari al 73%, una “roba” mai vista da ‘ste parti.

Il sindaco delle pagliette su Facebook, l’impostore che ha prelevato 1.100 euro dalle casse comunali per comprarsi un articolo promozionale della sua amministrazione e della sua campagna elettorale sul Sole 24 Ore spacciandolo per «un importante riconoscimento» da parte d’uno dei più importanti giornali italiani, per citare solo l’ultimo di una serie infinitesima di fattacci di cui AltrePagine è stato testimone mai silenzioso in questi anni.

Proprio come durante gli anni di potere della Straface, le cui testimonianze sono nero su bianco tra le pagine indelebili d’un nostro libro pubblicato nel 2012…

La sede municipale di Palazzo Bianchi

Se a giugno in Municipio salirà l’araba fenice Straface e Stasi scenderà dalla giostra sulla quale è salito quasi 5 anni fa perché i gettoni sono finiti, noi non possiamo prevederlo, ma è un pronostico cui guardiamo con enorme disincanto.

Per chi non ci avesse fatto caso, i loro cognomi cominciano entrambi per “St…”:

uno vale l’altra, dunque. Chi prende più voti vince e amen. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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