Stanotte ad essere incendiati è toccato a un escavatore e ad un carrello elevatore

I pur duri “colpi” che la Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri sta continuando ad assestare a “uomini d’onore” e picciotteria varia della ‘ndrangheta iperattiva in lungo e in largo nella Piana di Sibari, non fermano le “azioni” pianificate dai boss ed eseguite dai loro gregari per intimidire e terrorizzare quanti nella Sibaritide lavorano e producono. La ‘ndrangheta “pretende” la propria parte di guadagno.

E da mesi, la sua massima concentrazione finalizzata ad “ottenere”, è sui grandi cantieri dei lavori pubblici che vedranno sorgere la nuova Strada statale 106 jonica nel tratto tra Roseto Capo Spulico e Sibari. 

L’ennesimo attentato incendiario è di questa notte. Nei pressi del viadotto “Raganello Sud”, nel comune di Cassano Jonio, sono stati infatti incendiati un escavatore e un carrello elevatore presi a noleggio dalla “Webuild”, la grossa impresa affidataria dei lavori. Sul caso indagano i carabinieri della Compagnia cassanese diretti dal capitano Michele Ornelli. 

Stando ai primi rilievi effettuati dagl’investigatori unitamente ai vigili del fuoco, gl’inneschi sembrerebbero essere partiti dagli abitacoli dei due mezzi da lavoro. Dell’ennesimo episodio in sequenza è stata già informata la Procura Antimafia catanzarese. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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