CASSANO JONIO – Tra gli 82 indagati nell’ambito della maxi-inchiesta anti-‘ndrangheta “Athena” sfociata stamane in decine d’arresti, figurano pure Mario Varca, noto imprenditore e presidente del Cassano Calcio, e Mimmo Lione (nella foto), ex vicesindaco ed assessore comunale dal 2004 al 2009, già presidente delle Terme Sibarite ed attuale presidente cittadino di Confcommercio.

A Varca la Procura distrettuale Antimafia diretta da Nicola Gratteri contesta, unitamente a Nicola Abbruzzese, Gianfranco Arcidiacono e Pasquale Forastefano, un episodio di violenza privata aggravata dal metodo mafioso, perpetrata ai danni d’un ex dipendente costretto inizialmente a presentare le dimissioni dall’impiego di bagnino in uno stabilimento balneare di Roseto Capo Spulico, e, dopo, a scusarsi col datore di lavoro per la discussione avuta a causa del periodo di malattia prescritto dal medico alla vittima. 

Successivamente, avendo appreso che la relativa indennità sarebbe stata corrisposta dall’Istituto nazionale della previdenza sociale, gl’indagati avrebbero costretto la vittima solo a scusarsi con l’imprenditore, col quale aveva avuto pure una violenta lite.

Varca, nello specifico, avrebbe interessato gli ‘ndranghetisti per tutelare la propria posizione.

Mario Varca

Lione, invece, è indagato per favoreggiamento in un caso di furto d’auto con “cavallo di ritorno”. A seguito del furto della Fiat Panda di suo figlio, infatti, si sarebbe adoperato per recuperare l’utilitaria del proprio familiare. Un interessamento andato a buon fine dopo aver pagato 3 mila euro per vedersi restituita l’auto.

Lione, vittima dell’estorsione, per i magistrati avrebbe aiutato gli altri co-indagati – Leonardo Abbruzzese, Nicola Abbruzzese, Luca Laino e Raffaele Donadio – ad eludere le indagini. redazione@altrepagine.it

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