Sulla situazione del cimitero rossanese sta già indagando la guardia di finanza che nei giorni scorsi ha richiesto con urgenza al municipio dati e notizie

CORIGLIANO-ROSSANO – Se Atene piange, Sparta non ride. Continua a tenere banco a Corigliano-Rossano la questione relativa all’imperante situazione d’abusivismo per quel che riguarda la vendita di fiori, piante ed altri articoli funerari sui piazzali dei due cimiteri cittadini.

Nei giorni scorsi abbiamo riferito della richiesta di comunicazione urgente di dati e notizie trasmessa dalla guardia di finanza agli uffici comunali dello Sportello unico per le Attività produttive (SuAp) riguardanti la nota famiglia rossanese d’imprenditori delle onoranze funebri Uva-Sapia circa la situazione di monopolio al camposanto di Rossano per come rilevata quattro mesi e mezzo fa dall’assessore comunale Damiano Viteritti, che in sostanza ha dato il via alle indagini delle fiamme gialle (leggi QUI).

La comunicazione interna al municipio del 24 febbraio a firma dell’amministratore con delega ai Servizi cimiteriali, indirizzata al responsabile dell’Ufficio Anticorruzione e ai dirigenti di vari settori di competenza, oltre che – per conoscenza – al sindaco Flavio Stasi, alla vicesindaca Maria Salimbeni ed agli assessori comunali Mauro Mitidieri e Tatiana Novello, riguarda però anche il camposanto di Corigliano (foto d’apertura).

L’ingresso del camposanto rossanese

Rossano e Corigliano: due facce della stessa medaglia

Oggetto dell’iniziativa dell’assessore Viteritti era il «Controllo di legittimità delle occupazioni di suolo pubblico da parte dei rivenditori di fiori posti all’esterno delle due strutture cimiteriali».

L’amministratore pubblico chiedeva di verificare, all’interno del municipio, «se i fiorai posti davanti ai cimiteri sono in regola con la concessione di utilizzo del suolo pubblico per l’installazione dei chioschi e l’esercizio del commercio su area comunale con la relativa autorizzazione alla vendita», e di «procedere, se del caso, alla revoca della concessione del suolo ad uso pubblico ai fiorai qualora non vi fosse stata una assegnazione trasparente e imparziale».

La formale verifica richiesta, era riferita alle delibere e alle determine attualmente in vigore, e, in particolare, alla delibera numero 39 del 2018, adottata dall’ex commissario straordinario del Comune di Corigliano-Rossano, Domenico Bagnato, che coi poteri del Consiglio comunale specifica d’abrogare «ogni altra disposizione emanata in precedenza dagli ex due comuni di Corigliano e di Rossano in contrasto con le norme di cui alla presente delibera»

Il bando pubblico del 2019

La delibera in vigore, in pratica, prevedeva l’emanazione d’un bando pubblico finalizzato all’assegnazione di 10 posteggi davanti al cimitero coriglianese e di 7 posteggi davanti a quello rossanese, che ciascun concorrente poteva partecipare ad una sola domanda, non poteva essere assegnatario di più di un posteggio e non doveva appartenere allo stesso nucleo familiare.

Il dirigente di settore e il responsabile del servizio Suap, con determinazione numero 241 del 19 marzo 2019, al fine di dare attuazione alle disposizioni contenute nella deliberazione del commissario Bagnato, aveva approvato il bando di gara con la modulistica allegata e aveva reso noto, sull’Albo pretorio on-line del Comune e sul sito web dello Sportello unico per le Attività produttive di Corigliano-Rossano, che era indetta una pubblica selezione per l’assegnazione d’aree comunali per la vendita di fiori, piante ed articoli funerari, con relativo rilascio d’autorizzazione commerciale alla vendita. 

L’assessore Viteritti

Per il camposanto di Corigliano partecipò… nessuno!

A tale bando, aveva a scritto nero su bianco l’assessore Viteritti a fine febbraio, «Risulta che abbiamo partecipato, per l’area cimiteriale di Corigliano:

nessuno».

Dunque, aveva scritto a chiare lettere l’amministratore, che:

«I signori:

1. Vincenzo Marrazzo, di 25 anni;

2. Oleh Sorokin, di 38;

3. Antonio Vitelli, di 62;

4. Maria Rosaria Ponte, di 56 (subingresso a Gianfranco Marrazzo, di 66)

risultano sprovvisti del titolo autorizzativo, poiché non hanno partecipato al bando pubblico e quindi sono da intendersi occupanti abusivi».

La missiva di Viteritti si concludeva così:

«La presente si inoltra ai settori competenti per i consequenziali provvedimenti del caso, ricorrendone i presupposti anche all’autorità giudiziaria, evidenziando i profili penali in caso di omissione».

Finora, però, i competenti uffici comunali sollecitati dall’assessore, non hanno mai intimato a nessuno lo sgombero del piazzale antistante il cimitero coriglianese, tantomeno di quello rossanese… direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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