CASSANO JONIO – Salve AltrePagine,

vogliamo raccontare una storia, un esempio lampante dell’incapacità delle istituzioni nel tutelare i diritti dei cittadini e nella salvaguardia dell’ordine pubblico.

Siamo nel Comune di Cassano all’Ionio, dal 2017 ovvero da oltre 6 anni, un individuo ha messo in atto atti persecutori nei confronti di diverse persone della nostra comunità. Queste azioni hanno causato un notevole disagio psicologico ed emotivo alle vittime coinvolte, che vivono costantemente nel timore e nell’angoscia.

Nonostante siano state presentate ripetute segnalazioni e denunce in merito a questa situazione, sembra che la faccenda non abbia interessato la Procura di Castrovillari in modo adeguato e che finora non siano state adottate misure significative per porre fine a tali atti o per garantire la sicurezza delle vittime.

Le numerose denunce raccontano dettagliatamente con tanto di corredo video-fotografico l’occupazione di un uomo intento sin dalle 5:30 del mattino a rendere la vita dei suoi vicini insopportabile, spingendoli all’esasperazione con le sue condotte moleste, persecutorie, petulanti e minacciose. Egli tutti i giorni si dedica ad azioni come:

urlare insulti ai suoi vicini, cantare e fischiettare con toni assordanti;

lanciare e sbattere oggetti utilizzando persino oggetti metallici per creare più rumore possibile;

utilizzare un trapano a qualsiasi ora della notte e del giorno e senza un effettivo scopo ma con il solo fine di disturbare;

minacciare, provocare, infastidire e riprendere con il cellulare i malcapitati che incontra;

posizionarsi accanto alla finestra di una pizzeria adiacente, insultando il proprietario, i dipendenti e i clienti.

Questi comportamenti perdurano per tutta la giornata, spesso persino fino a tarda notte. La mancanza di un intervento tempestivo ha generato ansia costante nelle vittime, costrette a cambiare tutte le proprie abitudini di vita, non potendo vivere serenamente le proprie mura domestiche e le proprie famiglie e, ormai, accompagnati solo da un totale senso di rassegnazione e abbandono da parte delle istituzioni preposte alla loro protezione.

Il tutto accade nella pubblica e unica piazza centrale del paese e pensate che il soggetto vive in uno stato scarsissima igiene personale e con la proprietà in stato di abbandono, con la presenza di innumerevoli topi e gatti, compromettendo dunque anche la salubrità dell’ambiente in cui sono costretti a vivere i suoi vicini.

Ovviamente quelle sin qui descritte sono condotte generiche, ci sono stati episodi ben più gravi:

molte volte ha interrotto una pubblica attività, ha danneggiato oggetti di proprietà
dei vicini, ha minacciato brandendo un bastone e un’accetta i suoi vicini, ha aggredito verbalmente e fisicamente, ha molestato sessualmente minorenni e non.

Tutti gli episodi sono stati denunciati e le vittime ascoltate da carabinieri e vigili urbani ma ad oggi nulla si è mosso da parte della Procura di Castrovillari.

E quindi, nonostante le decine di procedimenti penali a carico del soggetto (personali e collettivi), le forse centinaia di richieste di intervento alle forze dell’ordine, due richieste di aiuto da parte del sindaco alla Procura di Castrovillari portando alla loro attenzione il grave problema di ordine pubblico, una petizione firmata da oltre 150 persone, qual è la situazione attuale?

Le persone gravitanti intorno la proprietà di questo soggetto vedono quotidianamente i loro diritti calpestati, subiscono un’ingiustizia sotto gli occhi di tutti e senza che nessuno faccia niente, vengono privati della libertà di autodeterminarsi all’interno della propria abitazione, una signora di 84 anni è stata costretta a lasciare la sua casa dopo una vita passata lì, si vive nella paura e nell’angoscia che possa sempre capitare qualcosa, costretti a vivere alla mercé di un soggetto che deride l’autorità e non ha rispetto per la vita di alcuno.

Piccola nota a margine:

era stata emessa nei confronti del soggetto una misura cautelare di divieto di dimora disposta dal giudice per le indagini preliminari Lelio Festa, e da lui stesso revocata dopo 7 giorni adducendo come motivi una reciproca litigiosità condominiale, eh sì, perchè non vi ho raccontato un ulteriore particolare:

il soggetto oltre a perseguitare i malcapitati con tutti gli atteggiamenti sopra descritti, intenta pretestuose azioni legali nei confronti di chiunque, pertanto ci chiediamo se non fosse stato il caso di valutare in modo più approfondito le denunce che il soggetto porta avanti contro le sue vittime?

Considerando peraltro che prima del suo arrivo non si è verificata nel quartiere mai nessuna lite condominiale.

Il procuratore D’Alessio nel suo discorso di insediamento ha affermato che “la giurisdizione tutta ha bisogno di credibilità e che questo sarà il primo obiettivo che intende conseguire”:

capiamo che non si tratta di un caso di mafia o di un caso eclatante di cui vantarsi nei discorso di fine anno, ma vogliamo chiedere al signor procuratore cosa ne pensa del modo in cui questa vicenda è stata trattata o meglio non trattata dai suoi collaboratori, e se pensa di essere credibile agli occhi delle persone alle quali vengono calpestati ogni giorno i diritti più elementari.

Lettera firmata

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