CORIGLIANO-ROSSANO – Caro Direttore, auguri di buon anno a Lei, alla sua Redazione, ai coriglianesi tutti ed anche ai rossanesi tutti.
Sono un coriglianese di nascita, da ormai troppi anni vivo a Roma, ho sposato una rossanese quando ancora c’era “la sana rivalità” e non questa spicciola di ritorno alle origini o di stasiani e controstasiani…
Ho tifato la fusione già da “romano”, ma ad oggi non ho visto questo slancio proclamato da alcuni.
Non sarà una rondine a far primavera nè un grande artista come Max Pezzali a far nascere la terza città della Calabria.
I coriglianorossanesi (così ci chiamiamo?) ancora dovranno lottare tanto per far crescere questa città.
Ancora non unita, ancora troppo provinciale, ancora troppo malservita e troppo lontana dagli interessi nazionali e regionali.
Bisogna lottare con i denti e credere a questa realtà, farlo tutto insieme, coriglianesi e rossanesi senza mai arrendersi.
Non basta essere uniti sotto al palco di max, bisogna esserlo sempre, ovunque e comunque.
Come?
Facendoci conoscere meglio:
imponendo alle nostre grosse realtà il giusto nome della sede aziendale (Corigliano Rossano e non solo Rossano come fa la famosissima Amarelli);
candidando patrimonio dell’Unesco opere architettoniche rossanesi e coriglianesi;
mettendo insegne stradali dove ovunque si possa leggere un bel “Benvenuti a Corigliano Rossano, città del codex e del castello”;
scegliendo la rappresentanza politica locale e nazionale che abbia veri interessi legati ad entrambe le aree urbane;
bisogna insomma cantare a squarciagola “Sei un mito” del grande Max e dedicarla all’intera città di Corigliano-Rossano.
Forse così saremo finalmente la terza città della Calabria.
Piervincenzo Romano
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