La sentenza riguarda uno stabilimento di Sibari. Il Comune di Corigliano-Rossano due settimane fa ha prorogato fino al 31 dicembre, ma…

CATANZARO – È “allarme rosso” sulle ultime proroghe da parte dei Comuni costieri relative alle concessioni demaniali sulle spiagge ai titolari degli stabilimenti balneari.

Già, perché qualche giorno fa i giudici della Seconda sezione di Catanzaro del Tribunale amministrativo regionale della Calabria, hanno emesso una sentenza che, “a cascata”, da ora in avanti potrebbe riguardare tutti gli altri concessionari che s’imbattessero nella giustizia amministrativa per i più disparati motivi.

La sentenza in questione riguarda proprio un lido balneare operante sulla costa jonica cosentina, per l’esattezza a Sibari, nel Comune di Cassano Jonio.

La pronuncia ha ad oggetto un’ordinanza del 20 gennaio dell’anno scorso, attraverso la quale il Comune di Cassano aveva intimato al titolare dello stabilimento balneare di rimuovere le opere mantenute oltre il periodo consentito, e a ripristinare lo stato dei luoghi.

L’atto amministrativo emesso dal Comune è stato impugnato dalla titolare del lido al Tar, ai cui giudici i suoi avvocati hanno richiesto l’annullamento poiché emesso senza garantire al privato la partecipazione procedimentale e senza un’adeguata motivazione.

Pur riconoscendo che «non sarebbe corretto ritenere che l’occupazione de qua sia avvenuta ab origine senza titolo», il Tar ha sottolineato che «le norme legislative nazionali che hanno disposto (e che in futuro dovessero ancora disporre) la proroga automatica delle concessioni demaniali marittime per finalità turistico-ricreative, sono in contrasto con il diritto comunitario».

Perciò, i giudici amministrativi hanno sentenziato che «la concessione demaniale di cui la ricorrente vanta la titolarità ha cessato di avere efficacia».

L’orientamento del Tar prende le mosse da una recente pronuncia del Consiglio di Stato, secondo cui le ultime proroghe delle concessioni demaniali sono illegittime ritenendo che fino al 2023 il Governo italiano avesse modi e tempi per risolvere la questione secondo gli oramai noti dettami dell’Unione Europea.

In sostanza, il massimo organo della giustizia amministrativa italiana sostiene che è necessario ri-accendere tutte le procedure di gara per le concessioni demaniali.

Il Governo italiano, però, non s’è adoperato in alcun modo, e in Calabria, dove le concessioni demaniali sono gestite dai Comuni in forza d’una Legge regionale, considerato che il Governo aveva stabilito una nuova proroga d’un anno, a dispetto del fatto che la proroga sia stata già dichiarata inefficace dal Consiglio di Stato, è successo che i Comuni hanno adottato le proroghe.

La sentenza di questi giorni del Tar di Catanzaro afferma proprio che tutte le proroghe vengono disapplicate perché illegittime.

Allo stato, dunque, la prossima stagione estiva sarà fortemente a rischio per molti operatori balneari calabresi, i cui stabilimenti potrebbero diventare totalmente abusivi.

I Comuni, per “mettersi in regola”, dovranno predisporre un bando pubblico per le concessioni balneari.

Lo scorso 14 gennaio. Il Comune di Corigliano-Rossano, informava circa la sua “proroga tecnica” fino al 31 dicembre del 2024, attraverso l’approvazione di un’apposita delibera da parte della Giunta del sindaco Flavio Stasi, che prevede il differimento del termine di scadenza delle concessioni già in essere fino alla fine di quest’anno.

Che “piega” prenderà la questione, adesso? direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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