In caso di rottura con Fratelli d’Italia, potrebbe fare ingresso nel “terzo polo” con Azione e Partito democratico per competere nella scelta del candidato a sindaco, che, al momento, vede in campo solo Mattia Salimbeni

CORIGLIANO-ROSSANO – Un’insolita riunione mattutina, di qualche giorno fa, e un paradosso: anche stavolta non si sono fatti nomi né cognomi… né soprannomi! Che, però, in altre sedi, diciamo più “private”, si fanno eccome…

Nel Centrodestra di Corigliano-Rossano “c’è grossa crisi” per parafrasare il Corrado Guzzanti versione “santone” dei primi anni Novanta, come abbiamo già scritto e sottolineato nelle ultime settimane.

Fratelli d’Italia e Forza Italia vorrebbero rimanere insieme, ma forse non possono, e forse, in fondo in fondo, nemmeno vogliono.

La Lega?

«È scomparsa dai radar», come ci racconta un dirigente di Forza Italia, il quale rivela che il partito di Salvini da qualche tempo diserta le (poche, pochissime) riunioni del Centrodestra perché «non sa nemmeno chi delegare a parteciparvi».

Muro contro muro

Così, quando mancano 100 giorni alle elezioni comunali e 70 alla presentazione dei candidati a sindaco e delle liste di candidati al Consiglio comunale ad essi collegate, la coalizione che governa l’Italia, la Calabria e la Provincia di Cosenza, a Corigliano-Rossano non sa a che “santone” votarsi, per tornare sul Guzzanti del secolo scorso.

Già, ma qual è il problema, qui: sono le “idee”, i “programmi”?

Puttanate:

il problema sono i nomi e i cognomi, e forse pure i soprannomi!

Andiamo al sodo, allora:

Fratelli d’Italia rivendica il “diritto” d’esprimere la candidatura a sindaco, ma i nomi che fa (solo nelle sue sedi), lo stesso partito della Meloni sa bene che da Forza Italia non sono ritenuti “idonei” elettoralmente.

Si tratta di Giovanni Dima, già assessore regionale e parlamentare, e di Gioacchino Campolo, ex consigliere comunale coriglianese.

Giovanni Dima

Altrimenti, Fratelli d’Italia, “minaccerebbe” di candidare Ernesto Rapani, il proprio senatore in carica.

Gioacchino Campolo

Nel muro contro muro, Forza Italia ha invece un unico nome ed è quello di Giuseppe Turano (nella foto d’apertura), segretario cittadino del partito di Tajani nonché ex consigliere comunale coriglianese.

Sul nome di Turano insiste – e non molla – Pasqualina Straface, consigliera regionale del partito che proprio per questo avrebbe stretto un patto con Gianluca Gallo, assessore regionale nonché segretario provinciale di Forza Italia, e capo-corrente dello stesso Turano.

Quel che potrà succedere, è imprevedibile, ma è ‘na prena ca’ figlia… come dicono a Bolzano ché lì parlano pure il tedesco!

Turano e Rapani

L’idea del “terzo polo”

Ovvio che tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, uno dei due partiti dovrà cedere alla volontà dell’altro, ma il Centrodestra potrebbe anche deflagrare, e il “sospettato numero uno” di poter abbandonare l’altro è Forza Italia, che potrebbe aderire al cosiddetto “terzo polo” in fase di costituzione sotto l’egida del Generale Giuseppe Graziano, consigliere regionale e comandante in capo d’un altro partito di Centro come Forza Italia, vale a dire Azione, il partito di Calenda che con una fitta girandola d’incontri e riunioni sta tessendo un’altra trama rispetto a quelle più ingarbugliate del Centrodestra e che include pure i fili d’alcuni movimenti civici.

Giuseppe Graziano

Azione che – come avevamo già anticipato dieci giorni fa (leggi QUI) – ha già un nome da proporre a chi ci sta, ed è il più giovane dei suoi consiglieri comunali in carica, Mattia Salimbeni.

Mattia Salimbeni

Nel caso di rottura con Fratelli d’Italia, Forza Italia potrebbe fare ingresso proprio nel “terzo polo” e lì formalizzare la propria proposta di candidatura a sindaco, ovviamente quella di Turano.

E se il “terzo polo” vedesse l’ingresso pure del Partito democratico, anche quest’ultimo potrebbe formalizzare una proposta nominativa, per poi cercare, ed eventualmente trovare, la sintesi su colui (oppure colei) che sarebbe, a quel punto, il principale attore nella contesa elettorale col sindaco in carica Flavio Stasi che si ricandida per la sua conferma coi suoi movimenti civici. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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