CORIGLIANO-ROSSANO – Ho letto, ma con un grave senso di disagio, il messaggio WhatsApp che il Sindaco dottor ingegner Stasi Flavio ha inviato ai suoi amici “più stretti” raccomandando di non farlo circolare!!! (leggi QUI)

Meno male che l’accorto dottor Buonofiglio ci condivide l’attualità di questa Città che si impoverisce sempre di più…

Inizia male la campagna elettorale della terza Città della Calabria se il suo attuale Sindaco, dottor ingegnere (junior) Flavio Stasi, inizia a definire i suoi avversari politici come una orda di barbari assetati cercando di fare della nostra Città un «bottino di conquista per lo scalpo di una preda»!

E ancora:

«Hanno riesumato le peggiori storie e pratiche della politica moderna di un territorio. Biechi, logori burattini e burattinai».

Alla luce del messaggio trasmesso dal Sindaco, con l’accortezza di «non farlo circolare troppo», viene spontaneo evidenziare chi è il vero burattinaio e chi sono i poveri burattini di turno?!

Assessori, consiglieri, amici, guidati sapientemente dalle mani di un esperto manovratore che catechizza i suoi soldati alla lotta comune, come se la nostra Città fosse un teatro di guerra, di battaglia, e non una Città civile fatta di uomini liberi, onesti e laboriosi.

Scriveva Victor Hugo:

“Il teatro non è il paese della realtà:

ci sono alberi di cartone, palazzi di tela, un cielo di cartapesta, diamanti di vetro, oro di carta stagnola, il rosso sulla guancia, un sole che esce da sotto terra. Ma il teatro è il paese del vero:

ci sono cuori umani dietro le quinte, cuori umani nella sala, cuori umani sul palco”.

Questi stessi cuori che non possono essere denigrati solo perché, in questa campagna elettorale, con onestà e padronanza di idee, cercheranno di osteggiare, democraticamente, alla inettitudine amministrativa che nulla di buono finora ha regalato alla Città.

Egregio Signor Sindaco, in maniera rispettosa le faccio notare che, a differenza del suo livore con il quale lo ha scritto, nessuno di noi – che siamo avversari politici, ma non nemici – si è schierato in fila, non ci siamo ammucchiati per darci forma:

non ne abbiamo bisogno perché la nostra forma è il segno della nostra appartenenza, è il nostro distintivo dell’appartenenza che non abbiamo bisogno di nascondere dietro liste civiche proprio perché padroni delle nostre idee e delle nostre identità.

La grandezza di un uomo è custodita nella saggezza di riconoscere, finanche sforzandosi, la mediocrità dell’altro. Combattere l’esemplificazione della mediocrità significa proporre delle idee per la Città atta a vincerla tale mediocrità, se non altro perché non tutti possono essere dei geni e la mediocrità rende umano l’uomo.

E invece cosa propone lei ai suoi amici su WhatsApp?

Propone, verso l’esemplificazione della mediocrità:

«spazzarli via con un solo colpo sarà l’opera più salutare, dolce e gratificante della storia del nostro territorio».

Neanche Putin, nella sua ultima campagna elettorale farsa credo si sia mai così espresso!

L’odio custodito in queste sue parole dona brividi, mette paura, perché, di certo così come per Putin, non esisteranno i vinti ma solo prigionieri.

Che pochezza aver demandato ai suoi amici “fidati” tale concetto di rispetto verso gli altri!

Scendete in campo, fate la vostra giusta campagna elettorale, ma non con i propositi bellici che lei ha condiviso in questo miserevole WhatsApp!

Non fate delle vostre parole delle armi d’offesa, ma vestitevi di armoniosa condivisione sui problemi anche e soprattutto con il vostro oppositore politico, che di certo non è un goffo mostro di fango!

Se lei avrà l’occasione di essere rieletto Sindaco della Città, regali ai nostri figli un modello di Città del futuro, anche se in questi 5 anni non è riuscito a concepire uno statuto, se non negli ultimi mesi, non ha saputo definire le circoscrizioni e i municipi, non ha saputo neanche “avvicinare” le due aree urbane di Corigliano e Rossano con dei collegamenti su gomma. Ha solo distrutto l’ospedale “Guido Compagna” oltre che la memoria storica del nostro archivio dell’Ufficio tecnico spostandolo nell’ex Tribunale di Rossano!

Concludo ringraziando il giornale AltrePagine che ieri ha trasmesso un brevissimo filmato di una intervista al Sindaco.

Si vede il Sindaco che ricorda cosa è successo al Concerto di Capodanno, dicendo testualmente:

«Ho incontrato delle persone, le ho salutate, perché solitamente quanto io sono in giro saluto tutti, anche chi vedo per la prima volta perché io sono il Sindaco! Questi mi hanno guardato e mi hanno chiesto:

ma questo chi è?

Perché la gente che si trovava in città, giustamente, era gente che proveniva da fuori».

Caro signor Sindaco, forse in tale ragionamento le manca un passaggio, magari frutto di un’alterigia da tutti a lei riconosciuta:

infatti, se così non fosse, io, al suo posto, mi sarei ad esempio chiesto:

“Ma chissà che non mi conoscono come loro Sindaco perché in questi ultimi cinque anni mai nessuno mi ha mai visto in giro per le strade di Corigliano?”.

Capisco che per lei farsi una domanda del genere significherebbe mettere in gioco diverse sue certezze, ma, se mi posso permettere, con la stima ed il rispetto che si porta al proprio Sindaco le voglio ricordare, anche perché lei è molto giovane, cosa disse il maestro del giornalismo sportivo Mario Feretti in merito alla famosa ed epica tappa Cuneo-Pinerolo del 1949:

«Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste:

il suo nome è Fausto Coppi!!!».

Come dire che in una gara a tappe si può anche correre da soli, si può finanche vincere quanto si è un campione, ma quando si amministra una Città bisogna condividere l’azione di Governo, bisogna essere umili, presenti fra la gente e con la gente, e così vedrà che lei non scambierà i suoi cittadini con fantomatici turisti ed i cittadini la riconosceranno come loro Sindaco!

Sinceramente non so se questa opportunità le verrà ad oggi di nuovo data dalla Città di Corigliano-Rossano, anche perché, avutala, non l’ha saputa per nulla valorizzare.

Con cordialità,

Lettera firmata

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