Il sindaco Stasi non rispetta affatto i “Livelli essenziali delle prestazioni sociali” previsti dalla legge, ma protesta (!!!) contro le mancate coperture finanziarie del Governo sull’Autonomia differenziata   

CORIGLIANO-ROSSANO – Durante i 5 anni del suo mandato, l’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano del sindaco Flavio Stasi (nella foto con l’assessore comunale ai Servizi sociali, Alessia Alboresi) ha bandito ed espletato numerosi concorsi finalizzati all’assunzione di personale a tempo indeterminato per potenziare i vari uffici a fronte degli avvenuti pensionamenti.

Al contrario, il Settore dei Servizi sociali ha visto una drastica riduzione di personale.

Ad oggi, infatti, il Comune ha nel proprio organico solo 3 assistenti sociali professionali, con un rapporto di 1 ogni 24 mila abitanti.

Il palazzo municipale

Un livello da terzo mondo se si considera che Corigliano-Rossano, coi suoi 74.100 abitanti, presenta enormi sacche di povertà e disagio sociale di vario genere e quotidiane emergenze ad esse connesse che richiedono interventi tempestivi, concreti e risolutivi.       

Una gravissima anomalia, quindi. Che, oltre ad amplificare ulteriormente il disagio di quelle fasce deboli della numerosa popolazione, si ripercuote negativamente anche sulle performances del Comune in relazione ai Livelli essenziali delle prestazioni sociali (Leps) previsti dalle leggi dello Stato in vigore, per le quali il Comune di Corigliano-Rossano, in forza del numero dei suoi abitanti, necessiterebbe di ben 18 assistenti sociali.

5 milioni di euro “incassati” dallo Stato in 3 anni, ma per i Servizi sociali il Comune ha speso solo mezzo milione

Benchè la propria amministrazione non rispetti i Leps, lo scorso 13 febbraio il sindaco Stasi era in piazza a Cosenza a protestare contro il Governo nazionale che con la recente Legge Calderoli non coprirebbe finanziariamente proprio i Leps:

invece d’elucubrare “intellettualmente” sui rischi per le Regioni meridionali della legge sull’Autonomia differenziata, piuttosto Stasi avrebbe dovuto informare i suoi cittadini amministrati sull’utilizzo delle risorse finanziarie assegnate dallo Stato ed incassate dal Comune di Corigliano-Rossano durante il proprio mandato amministrativo.

Un recente convegno sulla discutibile legge sull’Autonomia differenziata delle Regioni organizzato dall’altrettanto discutibile sindaco Stasi alla presenza dei parlamentari di Fratelli d’Italia, Lega e Movimento 5 Stelle

Quei fondi sono stati spesi per raggiungere i Leps, che prevedono per legge un assistente sociale almeno ogni 5 mila abitanti?

La risposta è negativa. Vediamo perché.

La Legge numero 178 del 2020, proprio al fine di potenziare il sistema dei servizi sociali comunali, ha previsto l’erogazione ai Comuni d’un contributo economico che incentiva l’assunzione stabile d’assistenti sociali:

40 mila euro annui per ogni assistente sociale con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato eccedente il rapporto di 1 a 6.500 abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 5 mila;

20 mila euro annui per ogni assistente sociale con rapporto di lavoro dipendente a tempo indeterminato eccedente il rapporto di 1 a 5 mila abitanti e fino al raggiungimento del rapporto di 1 a 4 mila.  

Tali finanziamenti, previsti dal “Fondo povertà” del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, hanno natura strutturale e coprono l’intero costo salariale lordo degli assistenti sociali assunti.

I Comuni hanno quindi diritto al contributo statale per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato fintantoché non raggiungeranno il livello di 1 assistente sociale ogni 4 mila abitanti.

Durante l’amministrazione Stasi, il Comune di Corigliano-Rossano ha incassato dal Fondo povertà le seguenti somme:

per il 2020, 1.484.376,12 euro, ma il Comune ha rendicontato 503.082,08;

per il 2021, 1.497.044,51 euro, ma il Comune non ha rendicontato nulla;

per il 2022, 1.364.901,41 euro, ma il Comune non ha rendicontato nulla.

A queste risorse s’aggiungono le ulteriori somme erogate dal Fondo sviluppo e coesione finalizzate destinate ai Servizi sociali, che per il triennio 2020/2022 ammontano a circa 1,2 milioni di euro.

A fine mandato, insomma, l’amministrazione Stasi ha utilizzato solo l’11% delle risorse incassate, ma esse sono servite solo e soltanto per finanziare servizi affidati all’esterno del Comune, tra i quali l’equipe multidisciplinare composta da 27 professionisti con contratto a Partita Iva:

15 assistenti sociali;

6 educatori;

1 mediatore culturale;

1 amministrativo;

5 psicologi.

I “richiami” del Ministero e della Regione, che ridurranno le risorse finanziarie al Comune fino ad eliminarle

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Calabria hanno più volte “richiamato” il Comune di Corigliano-Rossano sull’opportunità di procedere all’assunzione, attraverso pubblico concorso, d’assistenti sociali a tempo indeterminato.

Per quale motivo il sindaco Stasi non ha mai bandito un concorso senz’alcun aggravio sulle casse comunali essendo la sua copertura finanziaria interamente garantita dalla “quota servizi” del “Fondo povertà” e dalla specifica voce del “Fondo di solidarietà comunale”? 

Quale motivo ha spinto il sindaco Stasi a preferire professionisti “reclutati” con contratti a Partita Iva invece che assumerne un pari numero a tempo indeterminato?

La risposta a tali due domande potrebbe essere soltanto una:

tenere sotto “pressione” 15 professionisti potrebbe essere “elettoralmente proficuo”, magari “assicurando” agli stessi assistenti sociali precari che, nel caso egli venisse confermato sindaco nelle oramai imminenti elezioni “poi” sarà bandito il concorso.

Il Ministero e la Regione, però, proprio a causa del mancato raggiungimento dei Leps, ridurranno (fino ad eliminarle) quelle specifiche risorse finanziarie destinate al Comune di Corigliano-Rossano.

Qualche buona fonte di AltrePagine interna al Municipio fa rilevare un dato:

trattandosi di circa 5 milioni di euro complessivamente incassati dal Comune che non si collocano nel sistema di tesoreria come “somme vincolate”, le somme molto verosimilmente sono servite a finanziare gli oramai famigerati concertoni (anch’essi elettorali) che hanno caratterizzato questi ultimi anni d’amministrazione Stasi, ultimo quello di Max Pezzali durante la notte dell’ultimo Capodanno.

L’assolo di Stasi in uno dei suoi tanti concertoni elettorali

Nessun “imbarazzo” dei nuovi alleati di Stasi: M5S e Pd

Nel 2019, Stasi venne eletto sindaco con delle liste civiche politicamente trasversali e in modo assai disinvolto fra Destra e Sinistra.

Oggi, oltre a quei movimenti civici tutti a sua immagine e somiglianza, ha come alleate due forze politiche che in Parlamento dicono di lottare contro le povertà, il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. Che, evidentemente, sul “Pianeta Corigliano-Rossano” non provano alcun imbarazzo e preferiscono cantare e ballare assieme a Stasi & Max Pezzali e agli altri cantanti ingaggiati da Stasi e chissenefrega dei Servizi sociali. E i rappresentanti dell’Alleanza Verdi-Sinistra cui appartiene l’assessora comunale ai Servizi sociali Alessia Alboresi, più che “imbarazzo” non provano vergogna? direttore@altrepagine.it          

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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