Come il sonoro schiocco di una scudisciata si è abbattuta (figurativamente parlando) sulle schiene dell’ex amministrazione comunale dell’ex Comune di Corigliano Calabro guidata dall’ex sindaco Giuseppe Geraci, la disamina dei dati che l’ex assessore alle finanze coriglianesi, Enzo Claudio Gaspare Siinardi – ex proprio dell’ex giunta Geraci – tenuta nel corso di un incontro pubblico organizzato dallo stesso e svoltosi sabato sera scorso nella sala grande del Centro di Eccellenza della Città di Corigliano Rossano (foto).
Toni “accademici” quelli di Siinardi, per ribadire come i conti pubblici, spina nel fianco per Geraci & Co., dal 2013 ad oggi non abbiano subito grandi risultati positivi. Una politica quella di Geraci, a detta di Siinardi, che ha voluto mistificare risultati fallimentari. Numeri, slide di delibere e missive degli organi contabili sovracomunali, ed una voce tonante, amplificata nella sala da un microfono, per sottolineare la sofferenza delle casse pubbliche che mancano di liquidità, con forti indebitamenti con la Cassa depositi e prestiti (almeno per i prossimi trent’anni) e che, sistematicamente, non ha mancato di sollecitare l’attenzione della Corte dei Conti e della Ragioneria generale dello Stato.
Un incontro che ha avuto tutto il sapore di una rivalsa per Siinardi nei confronti di Geraci, il quale nel 2015, dopo soli pochi mesi dalla nomina dell’assessore, ha pensato potesse fare a meno di lui. Una carica che per Siinardi è però rimasta latente, quasi a ricordare i “governi ombra” del vecchio Partito comunista italiano. Un monitoraggio costante sfociato in una raccolta di dati che, già lo scorso anno, erano stati portati all’attenzione della Procura generale della Corte dei Conti di Catanzaro che aveva poi provveduto all’apertura di un fascicolo istruttorio.
Quale sia il fine di tale attenzione di Siinardi potrebbe palesarsi con chiarezza nel corso della primavera del prossimo anno, quando dovrebbero svolgersi le elezioni – le prime – per il Sindaco ed il Consiglio comunale di Corigliano Rossano. Un nuovo Comune che, a rischio di risultare blasfemi, come il Bambinello Gesù è nato nella povertà. E addìo ai sogni di (vana)gloria di un supercomune. Anche a causa della gestione amministrativa dell’ex Comune di Rossano, infatti, le casse pubbliche languono e, per i mesi che ci separano dalle prossime elezioni amministrative, la situazione potrebbe peggiorare. Usiamo il condizionale, ma, per come è già successo in passato, abbiamo imparato che le amministrazioni tecniche, come quella commissariale attuale, difficilmente risanano le casse pubbliche. Chi vivrà vedrà.