di Roberto Serra*
Sento dire che il “Meccanismo europeo di stabilità”, il “Mes”, il “fondo salva-Stati” insomma, aiuterà l’Europa e sposteremo 500 miliardi, 1000 miliardi, eccetera, dai fondi del “Mes” all’Europa. Si tratta di una presa in giro che avrà risvolti tragici. Nell’Eneide di Publio Virgilio Marone c’era una frase latina, Timeo danaos et donas ferentis, che vuol dire sostanzialmente che io non mi fido dei Greci neanche se mi portano dei doni. Questa celebre frase fu pronunciata da Laoconte ai Troiani per convincerli a non introdurre il famoso cavallo di Troia all’interno delle mura della città. Questo esempio serve a far capire che se invece di passare dalla Banca centrale europea – che è fatta per dare materialmente i soldi agli Stati in difficoltà – passiamo invece attraverso le forche caudine del “Mes”, che altro non è che il famoso cavallo di Troia, noi italiani faremo entrare in casa nostra i grandi speculatori europei ed internazionali che avranno mani libere per imporci le riforme in stile Grecia.
Chiedetevi: come mai oggi noi abbiamo 3,2 posti letto negli ospedali mentre invece la Germania ne ha 8? Perché da parecchi anni ci stiamo abbassando le mutande a questi signori della finanza e con questa spending review non possiamo più comprare neanche le matite nei Comuni italiani. Cosa fare allora per uscire da questa situazione e non cadere nella trappola del famoso cavallo di Troia denominato oggi “Mes”? Abbiamo a disposizione almeno 8/9 azioni, alcune di breve, altre di medio periodo. Partiamo dall’assunto che nel giro di pochi mesi, forse un anno, l’Organizzazione mondiale del lavoro stima fino a 25 milioni i disoccupati. Occorre costituire subito un fondo di solidarietà per tutti quelli che perdono il lavoro, che vuol dire non solo i lavoratori dipendenti, ma anche tutti gli autonomi, i liberi professionisti, tutti quelli che in queste settimane hanno perso o perderanno il lavoro. Quanto costerebbe questo intervento, 20 miliardi, 50? Non importa, perché di fronte alla gente che non mangia o perde la casa non c’è speculatore al quale dobbiamo consentire di continuare ad arricchirsi, poiché abbiamo una Banca centrale europea che può immediatamente con un clic distribuire i soldi nelle tasche della gente.
Molti obietterebbero dicendo che così facendo aumenterebbe l’inflazione, ma secondo voi è meglio l’inflazione o vedere la gente morire di fame? Seconda azione. Ideare un piano di investimenti pubblico immediato, fatto di opere indispensabili per riavviare lo sviluppo del nostro Paese ed in particolare del Meridione. Negli ultimi vent’anni abbiamo assistito solo a tagli della spesa negli ospedali, tagli alle pensioni, tagli di qua e di là. Adesso serve riavviare la spesa pubblica, perché la spesa pubblica è un bene quando ci troviamo di fronte a situazioni di questo tipo, perché la spesa pubblica è il motivo per cui esiste uno Stato, per avere una pensione dignitosa, per avere un ospedale efficiente, per avere quei ricercatori che abbiamo fatto scappare e che oggi imploriamo per trovare una cura per noi poveri reclusi a causa dell’emergenza Coronavirus, per avere una scuola che funziona e che non sforni cervelli disabitati che un domani pensano di governare questo Paese magari con la playstation, perché così facendo abbiamo reso i nostri giovani incapaci di affrontare questo mondo sempre più complesso.
Terzo provvedimento. Emettere dei titoli speciali da far sottoscrivere alle famiglie italiane (non dimentichiamo che le famiglie detengono risparmi pari al doppio del debito pubblico ed è proprio per questo che ci vogliono strangolare con il “Mes”, così grazie ai sacrifici ci spolperebbero perché presi dal bisogno). Facciamo allora che ci aiutiamo da soli. Avendo però cura di suggerire ad alcuni dei nostri politici analfabeti di defiscalizzare questi titoli, per creare delle misure per le quali gli investitori italiani abbiano l’interesse come succedeva negli anni ’70 ad investire nel loro Paese. Così come sarebbe utile utilizzare le monete fiscali ed emettere i cosiddetti mini bound. Nel medio termine abbiamo invece altre quattro misure utili, considerato che la Bce è quella che manovra lo spread. Allora la prima cosa da fare è quella di abolire l’art 123 del “Tsue”, cioè quella parte del Trattato che stabilisce che la Bce è indipendente dalla politica: è una cosa assurda, perché significa che questo organo comunitario non dipende da noi cittadini, non risponde ai rappresentanti parlamentari. Invece dobbiamo essere noi cittadini, attraverso i nostri rappresentanti, a dire alla Bce cosa devono fare, e non loro a dirci cosa dobbiamo fare perché devono rispondere ai loro amici lobbysti.
In questo momento serve che si stampi denaro per aiutare l’economia in difficoltà. Sentivo dire qualche giorno fa che la Bce non è qui per tenere a bada lo spreed, ma allora ditemi che ci sta a fare? Se c’è una banca centrale che funziona, allora il “Mes” non servirebbe più a nulla se non a rendere schiavi tutti gli Stati ed a fare la burocrazia incomprensibile a noi cittadini per renderci schiavi. Dobbiamo quindi abolire per sempre i parametri privi di fondamento scientifico: cosa vuol dire il 3% del deficit, il 60% del Prodotto interno lordo e tutte queste stupidaggini che tra l’altro vengono calcolate con parametri diversi tra Italia, Germania, eccetera. Chi le ha stabilite se non coloro che ci prendono per il culo con statistiche e numeri campati al vento, o coloro che hanno sposato il concetto sacro della statistica che recita se io mangio due polli e tu neanche uno per la statistica abbiamo mangiato un pollo a testa?!
A me sembra che i polli siamo sempre noi cittadini italiani. Un ultimo punto strategico è quello che bisogna mandare all’aria quei Trattati che in tempi di guerra come questo pretendono di tutelare concetti come spread ed inflazione. Noi dobbiamo avviare una nuova era che è quella di economia umanistica, dove il pilastro è la piena occupazione, cosa che non esiste nei Trattati europei, che non esiste negli obiettivi della Bce, che non esiste (più) nello Stato italiano. Senza questo cambiamento di tendenza continueremo a vedere il nostro sistema Italia sprofondare con la complicità di alcuni idioti che sono al governo. La sensazione di questi giorni è quella che tutto sembrerebbe tendere a sfruttare questa emergenza per rendere il nostro Paese ancora più schiavo grazie all’attivazione del “Mes” e distruggere la classe produttiva del paese per farci diventare totalmente schiavi, senza considerare che invece andrebbe tutelata proprio quella parte che produce e che crea la ricchezza del Paese. Ci vogliono ridurre veramente a uno Stato di schiavi. Anche il ministro dell’Economia francese Bruno Lemaire ha detto che se l’Unione europea abbandona l’Italia, l’Unione europea non si riprenderà più, è ben chiaro il problema. Ma il problema vero, adesso, è quello di impedire che l’Italia esca dall’Unione europea.
Vi ricordate quando ho parlato del cavallo di Troia? Vogliono rinominare il debito pubblico italiano in euro, in modo tale che seguendo la legislazione del Lussemburgo sia impossibile l’Eurexting per l’Italia, ed è proprio questo l’obiettivo politico della finanza speculativa. Ci vogliono mettere in cambio di un osso un guinzaglio a strozzo e stringere fino a quando non ci porteranno via tutto, pelle compresa. La Francia sta oggi sostenendo l’Italia mica perché sono stati colti da una sciabolata di solidarietà ed altruismo, ma perché il credito che i francesi hanno nei confronti dell’Italia ammonta a circa 320 miliardi e si stanno cacando addosso, questo è il problema dei francesi. I francesi con i tedeschi vorrebbero metterci sotto tortura tramite il “Mes” con la complicità del nostro ministro delle finanze che in un’intervista sul Financial Times di qualche giorno fa ha detto chiaramente che la strada per uscire dalla crisi è attivare i soldi del “Mes”, cioè stanno cercando il colpo di coda, io lo chiamerei un colpo di Stato, un Tradimento!
Roba da far risvegliare i padri del risorgimento ed i fondatori dell’Unità d’Italia, una svendita totale, ci vogliono far prostituire e farci diventare la puttana di francesi e tedeschi e chissà di chi altro ancora. Questa situazione sta facendo emergere tutte le balle dell’“euro-zona”. Ma non si diceva un tempo che nell’euro-zona i rapporti tra Stati si sarebbero basati sulla solidarietà, sulle frontiere aperte e poi la prima cosa che hanno fatto è stata bloccare l’export delle mascherine! Ci hanno detto che le frontiere sarebbero state sempre aperte, ma appena è scoppiato il caos dei migranti hanno chiuso tutte le frontiere, ci dicevano che le regole per accedere all’euro sarebbero state uguali per tutti, poi uno mette 500, l’altro 420, l’altro 350, l’altro 200, noi 250, però poi ci sono i professori che mi vengono a spiegare i moltiplicatori keynesiani: traditori ignoranti! Ricordate della “Kfv” tedesca? Bene, questa istituzione finanziaria non risponde alle regole di unione bancaria, mentre la nostra Cassa depositi e prestiti deve rispondere alla lettera, ed è il motivo per cui hanno fatto cadere il governo Berlusconi nell’anno 2011. Perchè a febbraio 2011 un signore che si chiamava Tremonti aveva un’idea che era quella di copiare e fare la stessa roba dei tedeschi con la “Kfv” per poter aggirare i vincoli delle regole imposte dall’unione bancaria che era possibile per i tedeschi ma non per noi, ed ecco perché il mondo della finanza si coalizzò e fece cadere il governo. Perché in Olanda le società, le grandi società e i grandi gruppi non pagano una mazza di imposte, mentre da noi ci ammazzano: non dovevamo essere tutti uguali? Tutto questo castello di menzogne sta venendo alla luce e i nostri governanti e politici che hanno a cuore questo Paese devono agire subito, devono occupare il Parlamento, altro che stare a casa a grattarsi. Concludo dicendo che un altro punto importante è la necessità nel nostro Paese di cambiare completamente la cultura d’impresa, perché oggi questo Stato vede nell’impresa non il motore dell’economia ma una vacca da mungere per mantenere un apparato di privilegi per pochi. Nessuno sarà indenne a questa crisi e se non ci uniamo in un unico abbraccio fraterno non esisterà più ne un Nord né un Sud di questo nostro bellissimo e amato Paese. Viva l’Italia.
*già Coordinatore operativo per le Regioni del Sud Italia (Sardegna, Sicilia, Campania, Basilicata, Puglia) dell’Obiettivo 1 per il Ministero degli Esteri e Capo gabinetto dell’Assessorato Regionale al Lavoro della Regione Autonoma Sardegna redazione@altrepagine.it