Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera aperta d’un nostro lettore. «Egregio Direttore, mi chiamo Simone Laurenzano e sono un cittadino della neonata città di Corigliano-Rossano, residente nell’area urbana di Rossano. Le scrivo, con la speranza di ottenere una risposta da Lei, in relazione al Suo articolo sul fatto che il centralino del Comune risponda ancora a nome dell’ex Comune di Rossano.

 

Orbene, tutti gli abitanti del Comune di Corigliano-Rossano dovrebbero sapere che Rossano, come anche Corigliano Calabro, istituzionalmente costituisce una mera frazione del Comune di Corigliano-Rossano e se tale convinzione non è stata ancora assunta lo si deve, per lo più, al fatto che chi ha preceduto l’attuale amministrazione locale non si è curato di creare le basi per il buon funzionamento del terzo comune della Calabria.

 

Infatti, c’è da chiedersi perché i precedenti governi locali, compreso il prefetto, non abbiano elaborato quantomeno una bozza dello Statuto del nuovo Comune, sulla base della quale, la prima amministrazione della nuova città, avrebbe potuto creare lo Statuto definitivo?

O, ancora, perché le stesse precedenti amministrazioni non hanno provveduto ad organizzare la macchina comunale, provvedendo alla equa distribuzione degli uffici comunali nelle due aree, o, appunto, ad aggiornare i sistemi telematici e telefonici, sostituendo il nome del Comune di Rossano o di Corigliano Calabro col nome del Comune di Corigliano-Rossano?

 

Pertanto, il fatto che non sia stato ancora aggiornato il centralino del Comune non costituisce un sintomo della prevalenza di un’area urbana sull’altra, né sul piano culturale né su quello antropologico, ma l’ennesima inefficienza delle amministrazioni comunali che hanno preceduto quella attuale.

Quindi, mi sembra eccessivo, da parte sua, enfatizzare un mero ed irrilevante dettaglio, che va comunque corretto!

 

Ma le dirò di più! Personalmente ero contrario alla fusione, ma non per questioni culturali, bensì per le contraddizioni forti su cui erano caduti alcuni fusionisti delle due aree. Ad esempio, molti fusionisti facevano propaganda sul fatto che la nascita del nuovo comune non avrebbe pregiudicato i due centri storici, perché era prevista l’istituzione dei municipi.

Tuttavia, se si seguisse l’attuale legge regionale n. 2/2018 istitutiva del Comune di Corigliano-Rossano, che prevede la nascita dei municipi in quei quartieri che contano almeno 7 mila abitanti, si finirebbe per pregiudicare proprio i due centri storici, perché, attualmente, non vantano un numero così alto di residenti.

 

Ancora, si diceva che la nascita del nuovo Comune avrebbe comportato la nascita, in automatico, di una nuova provincia sibarita, con Corigliano-Rossano capoluogo. Ebbene, anche qui i fusionisti caddero nell’ennesimo equivoco, perché non hanno tenuto conto del fatto che l’istituzione di una nuova provincia richiede un iter amministrativo piuttosto complesso e, quindi, non è un effetto automatico alla nascita di un grande Comune.

 

Tutto ciò nonostante, sono fiero di essere un cittadino del terzo comune della Calabria, denominato Corigliano-Rossano, sia perché è mia consuetudine rispettare le scelte democratiche, sia perché la nascita di questo Comune è effettivamente essenziale per controbilanciare il centralismo di Cosenza. A tal proposito, Le rendo noto che nelle mie recenti pubblicazioni nella redazione del Comitato per la Provincia della Magna Grecia, parlo di soppressione del tribunale di Corigliano-Rossano e non di Rossano.

Inoltre, benché io speri che il tribunale venga ripristinato prima possibile nel luogo ove è sempre stato, ovvero in via Santo Stefano nel centro storico di Rossano, non griderei allo scandalo se, invece, la sede del tribunale venisse spostata verso un’altra area della città, come il quartiere di Schiavonea per fare un esempio, perché comunque Schiavonea è un quartiere della mia città, la città di Corigliano-Rossano!

 

Perché questo nuovo Comune funzioni, è necessario che tutti remino dalla stessa parte, comprese testate giornalistiche come la Sua, senza perdersi in inutili dettagli che verranno presto corretti. Altrimenti, dei nostri inutili conflitti beneficerà, come sempre, l’area cosentina.

 

Prima di congedarmi, le faccio presente che non conosco personalmente molti consiglieri di maggioranza del Comune di Corigliano-Rossano, nondimeno seguendo alcune sedute del Consiglio comunale e in base a quanto mi è stato riferito, ritengo che Alessia Alboresi e Maria Salimbeni, assieme a Liliana Zangaro, siano le più intelligenti consigliere che Corigliano e Rossano abbiano mai avuto!»

Simone Laurenzano

 

Caro nostro lettore, Le rispondiamo molto brevemente. Ci pare assai bizzarro buttare la croce addosso alla precedente breve amministrazione del commissario prefettizio Domenico Bagnato circa la voce elettronica del centralino nell’ex municipio di Rossano, dal momento che dal 9 giugno del 2019, quindi 21 mesi, e dunque quasi 2 anni, è in carica la prima amministrazione eletta del Comune di Corigliano-Rossano, vale a dire quella del sindaco Flavio Stasi.

Noi non abbiamo gridato ad alcuno scandalo per questo (vent’anni di cronache ci hanno abituati a non scandalizzarci di nulla), avendo semplicemente assolto al nostro diritto-dovere di dare una notizia ai nostri lettori. Certo: con le nostre considerazioni politiche del caso.

Per i test atti a conoscere i quozienti d’intelligenza delle belle consigliere comunali di Corigliano-Rossano noialtri non siamo attrezzati come Lei, ma come Lei crediamo di conoscere le qualità, finora piuttosto inespresse, delle tre rappresentanti da Lei citate.

Con viva cordialità,

Fabio Buonofiglio

direttore@altrepagine.it

 

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