È cominciato stamane in Corte d’Appello a Catanzaro il processo a carico della presunta associazione per delinquere finalizzata a truccare le aste giudiziarie bandite dal Tribunale di Castrovillari. In 7 erano stati condannati lo scorso mese di febbraio dal giudice per le indagini preliminari dello stesso Tribunale castrovillarese, Lelio Festa, che li aveva riconosciuti colpevoli al termine del processo celebrato col rito abbreviato.
Inflitti oltre 24 anni di carcere complessivi ai 7, compreso un ottavo imputato ch’era stato giudicato dal Tribunale di Salerno. A ricorrere contro la sentenza di primo grado di Castrovillari erano stati sia gli avvocati difensori sia il pubblico ministero di quel processo, Luca Primicerio. Il magistrato requirente evidentemente non era uscito soddisfatto dopo il verdetto. Il processo di secondo grado ha avuto inizio stamane dinanzi ai giudici della seconda sezione penale della Corte d’Appello catanzarese (Presidente Maria Rosaria Di Girolamo, a latere Giuseppe Perri e Pietro Scuteri).
White collar
Il processo è stato denominato White collar (colletto bianco) e tratta d’una consistente serie di presunti illeciti relativi alla gestione delle aste giudiziarie nel Tribunale di Castrovillari ad opera di noti avvocati, commercialisti ed agronomi di Corigliano-Rossano e non solo, in combutta con spregiudicati imprenditori della città jonica e della Sibaritide.
Le condanne di primo grado a Castrovillari
Giuseppe Andrea Zangaro, 44 anni, dipendente del Comune di Corigliano-Rossano con funzione di cancelliere nell’ufficio del Giudice di pace coriglianese, dallo scoppio dell’inchiesta sospeso da parte del Comune (difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Paolo Oranges del foro di Castrovillari): 7 anni e undici mesi di reclusione;
Giorgio Alfonso Le Pera, 49 anni, agronomo, (difeso dall’avvocato Giovanni Scatozza del foro di Castrovillari): 2 anni e quattro mesi;
Carmine Placonà, 50 anni, imprenditore (difeso dagli avvocati Maurizio Minnicelli e Francesco Sammarro del foro di Castrovillari): 1 anno e quattro mesi;
Alfonso Cesare Petrone, 61 anni, avvocato (difeso dai colleghi Giovanni Zagarese e Gisella Santelli del foro di Castrovillari): 2 anni e quattro mesi;
Luisa Faillace, 41 anni, avvocato (difesa dai colleghi Luca e Michele Donadio del foro di Castrovillari): 3 anni e tre mesi;
Giovanni Romano, 54 anni, commercialista (difeso dagli avvocati Antonio Pucci del foro di Castrovillari ed Enzo Belvedere del foro di Cosenza): 1 anno e dieci mesi (l’unico con pena sospesa);
Antonio Guarino, 55 anni, imprenditore (difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo del foro di Castrovillari): 1 anno.
Altre due condanne a Salerno
Nel processo stralcio celebratosi al Tribunale di Salerno erano stati condannati Giuseppe Andrea Zangaro – a 4 anni e sei mesi – e l’avvocato coriglianese Carlo Cardile, 50 anni (difeso dall’avvocato Ettore Zagarese del foro di Castrovillari), a 4 anni e tre mesi.
Per alcuni capi d’imputazione che coinvolgevano assieme Zangaro e Cardile il processo era stato trasferito nel tribunale campano che ha la competenza giurisdizionale per i reati che coinvolgono esponenti della magistratura appartenenti al distretto di Corte d’appello di Catanzaro.
Cardile, infatti, oltre che essere avvocato del foro di Castrovillari, da anni ricopre l’incarico di giudice onorario nel Tribunale di Crotone. Il loro processo di secondo grado si terrà dunque dinanzi ai giudici della Corte d’appello salernitana. redazione@altrepagine.it