Atti persecutori e lesioni personali aggravate. Per questi reati nella giornata di ieri i giudici del Tribunale di Castrovillari hanno condannato a 2 anni e mezzo di reclusione il 20enne rossanese Manuel Sapia.

Con la pena inflitta, gli è stata applicata la misura di sicurezza per la pericolosità sociale. Ritenendo i giudici non sussistenti le condizioni per l’applicazione d’una pena alternativa, infatti, Sapia dovrà restare in carcere.

In cella c’era finito il 27 aprile dell’anno scorso, quando i carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano erano andati ad ammanettarlo dopo il grave fatto – l’ennesimo – di due giorni prima ai danni della sua ex fidanzatina minorenne.

La condanna di ieri è l’epilogo giudiziario d’una vicenda veramente drammatica che ha visto protagonista il giovane e la sua “ex”, figlia d’una politica locale.

La ragazza era vittima di Sapia già da mesi, quando il 25 aprile era stata nuovamente aggredita con violenza belluina finendo in ospedale, dove i medici le avevano assegnato una prognosi di 25 giorni per le ferite riportate.

Il fatto era accaduto proprio nella casa in cui lui si trovava ristretto agli arresti domiciliari, e dove lei era andata a trovarlo, presumibilmente perchè ancora “innamorata” di chi l’aveva invece picchiata a calci, a pugni e a “pistolettate” con un’arma ad aria compressa. redazione@altrepagine.it

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