Una vicenda davvero assai singolare quella accaduta ieri alla Marina di Schiavonea. Domani processo per direttissima nei confronti degli accusati 

CORIGLIANO-ROSSANO – Arrestati e finiti in carcere con la pesante accusa di rapina aggravata in concorso. È accaduto questa notte nella frazione Marina di Schiavonea, a Corigliano-Rossano. Erano circa le 2 quando in casa d’una coppia di nazionalità bulgara che vive a Schiavonea da oltre vent’anni, marito e moglie entrambi incensurati,

Panayot Atanasov Atanasov, di 42 anni, e Mirena Ivanova Atanasova, di 41, sono piombati i carabinieri del Reparto territoriale per effettuare una perquisizione. Che ha dato esito positivo e quindi ha visto finire dietro le sbarre nel penitenziario di Castrovillari la coppia straniera, considerato il rinvenimento del corpo del reato ovverosia l’oggetto d’una denunciata rapina. Che avrebbe subito un’altra coppia, questa italiana, del luogo, nota negli ambienti investigativi e giudiziari, e pregiudicata.

Si tratta di Vincenzo Salvo, di 51 anni, originario di Spezzano Albanese, e della convivente Anna Sammarro meglio nota come “Patrizia”, di 38, lei coriglianese, entrambi coinvolti nell’inchiesta antidroga “Thurium” condotta dai carabinieri coordinati dalla Procura di Castrovillari nell’estate del 2021, che li vide finire in manette e in carcere assieme ad altri soggetti, e poi patteggiare in Tribunale a Castrovillari le loro condanne per spaccio di droga con le pene sospese.

Quel che cercavano i militari dell’Arma in casa della coppia bulgara era un marsupio contenente soldi, documenti, smartphone, chiavi ed altri effetti personali della Sammarro e di Salvo.

I quattro protagonisti della vicenda lavorano insieme

Le due coppie lavorano quotidianamente assieme, come braccianti alla raccolta delle fragole nei campi della Piana di Metaponto nella confinante regione lucana. Salvo conduce il furgone a bordo del quale lui, la Sammarro, Atanasov e la Ivanova, assieme ad altri braccianti, si recano al lavoro per poi fare ritorno con lo stesso mezzo a Schiavonea.

Secondo la versione fornita ai carabinieri dalla donna bulgara, al ritorno dal lavoro, nel pomeriggio di ieri, la Sammarro le avrebbe chiesto in prestito un fornello elettrico, e la straniera l’avrebbe invitata a raggiungerla a casa sua per consegnarglielo. E poche ore dopo, secondo la denuncia della Sammarro, avrebbe subito la rapina dopo una violenta aggressione fisica da parte della coppia bulgara che avrebbe costretto la rivale coppia italiana alle cure del Pronto soccorso ospedaliero.

Motivo?

La Sammarro e Salvo non volevano più portarli al lavoro.

La coppia bulgara invece sostiene che la Sammarro avrebbe dimenticato il marsupio in casa sua, forse per distrazione, forse addirittura volutamente.

Il Tribunale di Castrovillari

Ad ogni buon conto, domattina, difesa dall’avvocato Gaetano Monte del foro di Castrovillari, la coppia bulgara andrà a processo per direttissima – per rapina aggravata e lesioni personali in concorso – davanti al collegio penale, nelle aule del Tribunale della città ai piedi del Pollino, su disposizione del sostituto procuratore Flavio Serracchiani. Vedremo come andrà a finire… direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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