CORIGLIANO-ROSSANO – Un importante istituto bancario annuncia la chiusura, dal prossimo 15 dicembre, del proprio sportello-filiale nel centro storico rossanese, che verrà accorpato a quello dello Scalo.

Si tratta della stessa banca che, già qualche anno fa, aveva chiuso il suo sportello-filiale nel centro storico coriglianese accorpandolo a quello dello Scalo, e in quel caso con un’“aggravante” perché quello sportello era la tesoreria di quella buonanima dell’ex Comune di Corigliano Calabro.

A qualcuno dispiacque, in particolare ai clienti della banca residenti nel centro storico coriglianese, ma nessuno si scandalizzò e non si levarono proteste istituzionali né politiche.

Un sindaco, infatti, o un segretario di partito, sanno (se non lo sanno, dovrebbero saperlo!) che una banca è un’azienda privata, un soggetto privato che come ogni singolo privato, come ogni singola famiglia, si fa i conti in tasca per vedere se una “cosa” se la può (continuare a) permettere o meno. Figuriamoci una banca, per cui la spietatezza in ogni direzione è l’unica bussola esistente. 

A Corigliano quella non fu l’unica filiale bancaria a chiudere i battenti, perché proprio in questi ultimi anni ne sono chiuse altre due (appartenenti ad altri istituti di credito) e in due grandi frazioni del territorio, a Schiavonea e a Cantinella. E in Municipio c’era già l’amministrazione del sindaco rossanese Flavio Stasi. Che non gridò, né lui né nessuno vicino a lui. 

Ieri, invece, appena qualche ora dopo l’annuncio dell’imminente chiusura nel centro storico rossanese, Stasi ha gridato e non solo lui.

«Necessario rivedere una scelta contraria alle politiche territoriali»:

così ha ammonito il primo cittadino, e già immaginiamo il pirito tirante della dirigenza bancaria alle politiche territoriali del sindaco Stasi, che in una lettera inviata alla stessa dirigenza bancaria ha sottolineato come tale scelta sia «mortificante di una politica territoriale che, nella città di Corigliano-Rossano, va in una direzione esattamente opposta, con il mantenimento ed il rafforzamento dei servizi pubblici nei nostri due centri storici».

La presidente del Consiglio comunale rossanese ha affidato a Facebook questo post

Stasi ha chiesto un incontro urgente alla dirigenza bancaria «al fine di impedire tale misura nefasta e non condivisibile».

Al sindaco rossanese e alla sua paesana presidente del Consiglio comunale Marinella Grillo, ha fatto subito eco il loro senatore paesano (tutt’e tre cugni della stessa lignama) Ernesto Rapani (nella foto d’apertura con Stasi e i Baci Perugina in bella vista):

«Ho appreso con grande preoccupazione e stupore la decisione della banca Bper; per il tramite del direttore della filiale ho scritto all’area manager ed alla Direzione territoriale Calabria e Sicilia dell’istituto bancario per verificare quali siano stati i motivi che hanno indotto la banca ad adottare questo provvedimento.

È necessario un ripensamento per evitare di penalizzare e mortificare ulteriormente i residenti del centro storico, in un periodo delicato. Farò quanto nelle mie facoltà per scongiurare la paventata chiusura».

Al senatore Rapani, membro della premiata Commissione giustizia e fresco d’una condanna a un anno e mezzo di reclusione inflittagli dal Tribunale di Castrovillari proprio per via d’un assegno bancario (leggi QUI), qualcuno sui social network ha fatto il verso facendo girare su WhatsApp una simpatica parodia della nota stampa diffusa ieri…  

Noialtri, invece, considerato l’impegno legislativo del senatore per fare riaprire il tribunale nel centro storico rossanese chiuso da oltre un decennio, gli suggeriamo d’inserire nel suo disegno di legge pure lo sportello bancario, e se non proprio lo sportello almeno un finestrino…

E d’informarsi un po’ casomai da quelle parti stesse per chiudere pure qualche alimentari per preservare il sacro ed inviolabile diritto umano al panino con la mortadella! direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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