COSENZA – Nella giornata di giovedì 30 novembre scorso, nel carcere di Cosenza dov’erano stati rinchiusi il giorno prima,
il 35enne Pasquale Semeraro detto Scintilla (nella foto d’apertura a sinistra) e il 33enne Alfonso Scarcella detto Votamenzullu (a destra), entrambi coriglianesi e pluripregiudicati, hanno ricevuto la “visita” del giudice per le indagini preliminari distrettuale di Catanzaro che li ha fatti arrestare dai carabinieri, Mario Santoemma, per gl’interrogatori di garanzia in presenza dei loro difensori, gli avvocati Francesco Paolo Oranges e Andrea Salcina.
I due sono accusati di 4 tentate estorsioni aggravate dal metodo e dall’agevolazione mafiosi ai danni d’altrettanti imprenditori e commercianti all’ingrosso del luogo (leggi QUI).
Le richieste estorsive sarebbero state effettuate tutte nel corso dell’ultimo mese.
Le misure cautelari in carcere nei loro confronti erano state richieste dal procuratore facente funzioni della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, Vincenzo Capomolla, dall’aggiunto Giancarlo Novelli e dal sostituto Stefania Paparazzo, sulla scorta delle indagini dei carabinieri in forza alla Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano diretti dal tenente colonnello Marco Filippi.
Sia Semeraro sia Scarcella hanno fatto scena muta al cospetto del giudice, avvalendosi così della facoltà di non rispondere all’interrogatorio. redazione@altrepagine.it