CASTROVILLARI – I fatti risalgono al 20 gennaio 2022. Quando, durante un servizio d’appostamento, i carabinieri di Corigliano-Rossano notarono che dal finestrino passeggero di un’autovettura che tentava d’eludere il loro controllo, veniva lanciato un involucro di cellophane.

Bloccata l’auto, i passeggeri furono identificati in due imprenditori:

P.V. di 48 anni, e G.G. di 52, entrambi coriglianesi.

Il contenuto dell’involucro risultò essere cocaina:

quasi 11 grammi, dai quali si sarebbero potute ricavare circa 21 dosi. La sostanza stupefacente venne ovviamente sequestrata.

I militari procedettero alle perquisizioni personali e dell’auto.

Addosso a G.G. furono rinvenuti 1.395 euro in contanti, addosso a P.V. un’altra somma contante pari a 725 euro. Inoltre, nell’abitacolo, trovarono un coltello a serramanico. Tanto i soldi quanto il coltello finirono sotto sequestro, i due vennero dichiarati in arresto per detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo spaccio, ma il magistrato di turno in Procura a Castrovillari ne dispose l’immediata remissione in libertà perché entrambi incensurati. 

Nessun processo nei loro confronti

Stamane sono comparsi davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Castrovillari:

il loro difensore – l’avvocato Francesco Paolo Oranges – ha richiesto il proscioglimento d’entrambi, atteso che G.G., oltre ad essere un imprenditore, aveva dimostrato le sue potenzialità economiche assumendosi la paternità della sostanza per uso personale già al tempo dell’interrogatorio di garanzia, addirittura chiedendo al pubblico ministero di svolgere indagini in tal senso.

L’avvocato Oranges

E, all’esito della camera di consiglio, il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere per entrambi «perché il fatto non sussiste», disponendo il dissequestro e la restituzione delle rispettive somme di denaro ai due imprenditori. redazione@altrepagine.it

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