Nel processo in Corte d’Assise a Cosenza, sul banco dei testimoni il luogotenente dei carabinieri Ettore Caputo. Annullato il rinvio a giudizio di Bruno Arturi  

COSENZA – È cominciato stamane, davanti ai giudici della Corte d’Assise di Cosenza (presidente Paola Lucente, a latere Francesca De Vuono), il dibattimento relativo al processo per l’omicidio del pregiudicato 57enne coriglianese Pasquale Aquino detto ‘U spusat, vittima d’un agguato di stampo ‘ndranghetista compiuto a Schiavonea di Corigliano-Rossano la sera del 3 maggio 2022.

Il pubblico ministero della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, Alessandro Riello, ha fatto salire sul banco dei testimoni il luogotenente dei carabinieri Ettore Caputo, in forza alla Sezione operativa del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano.

Si tratta del sottufficiale che aveva preso parte alla conduzione delle primissime indagini effettuate a seguito del fatto di sangue.

Il luogo del delitto e la vittima

Il maresciallo dell’Arma ha spiegato che Aquino, prima di morire, avrebbe percorso una ventina di metri lungo Viale Mediterraneo dove risiedeva con la famiglia.

Ha riferito, inoltre, che i due soggetti in sella a due biciclette che si vedono nelle immagini registrate dalle telecamere di video-sorveglianza ed acquisite durante le prime investigazioni, indossavano dei guanti in lattice di colore blu.

Il detective ha ricostruito il percorso che hanno compiuto i due sospettati d’aver compiuto l’omicidio, dove sono stati trovati dei bossoli.

Il magistrato antimafia Alessandro Riello

Alla domanda del pm Riello su chi sia stato il primo sospettato, il luogotenente Caputo ha risposto:

«Francesco Le Pera» (nella foto d’apertura).

All’imputato 22enne, identificato pochissimo tempo dopo dai carabinieri, è stata infatti attribuita la disponibilità d’una delle due biciclette.

Durante l’esame, il teste ha evidenziato come i familiari della vittima avessero ipotizzato che il movente dell’omicidio fosse da inquadrare nell’ambito dello spaccio di droga e che i responsabili potevano essere «quelli di Fabrizio».

Il sottufficiale è stato interrogato pure sul blitz dei carabinieri che nei primi giorni del successivo mese d’agosto, proprio in contrada Fabrizio, li condusse a scoprire il nascondiglio d’un vero e proprio arsenale d’armi, tra le quali proprio la pistola e la mitraglietta utilizzate per ammazzare Aquino.

Dopo l’interrogatorio del pm, che si concluderà nella prossima udienza fissata per l’11 marzo, l’ufficiale di polizia giudiziaria dell’Arma Caputo sarà contro-esaminato dagli avvocati difensori degl’imputati, nell’udienza fissata per il 16 aprile.

Rigettate (quasi) tutte le eccezioni preliminari sollevate dagli avvocati difensori

A inizio udienza, la Corte ha dichiarato nullo il decreto che dispone il giudizio nei confronti del 20enne imputato Bruno Arturi, difeso dall’avvocato Antonio Pucci, trasmettendo gli atti al giudice per le indagini preliminari distrettuale del Tribunale di Catanzaro per la fissazione della nuova udienza preliminare.

Rigettate le altre eccezioni preliminari (leggi QUI) sollevate nell’udienza di dieci giorni fa da parte degli altri avvocati difensori (Giovanni Zagarese, Gianni Scatozza e Pasquale Di Iacovo). Questi ultimi, però, dopo la lettura dell’ordinanza di rigetto da parte del presidente, hanno annunciato di volerlo impugnare ritenendo che la Procura Antimafia di Catanzaro abbia loro negato il rilascio d’alcune intercettazioni presenti negli atti del fascicolo.

La Corte, su eccezione dell’avvocato Di Iacovo, ha escluso dal dibattimento per propria incompetenza per materia a giudicare, i reati relativi al favoreggiamento personale, al traffico di droga e ad alcuni danneggiamenti, e il tentato omicidio di Cosimo Marchese detto Il diavolo, avvenuto il 1° giugno del 2022, neanche un mese dopo l’omicidio Aquino, in contrada Pirro-Malena di Corigliano-Rossano:

per tale motivo, la 37enne Annamaria Iacino, dovrà comparire dinanzi ai giudici del Tribunale di Castrovillari, come Bruno Arturi qualora venisse rinviato a giudizio.  

I tre imputati per il fatto di sangue

Restano imputati in Corte d’Assise a Cosenza, dunque, Francesco Le Pera, il 22enne Manuel Intrieri detto Zuzù, e il 40enne Giorgio Arturi.

Giorgio Arturi

Per altri 4 imputati che hanno scelto il processo con rito abbreviato dinanzi al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Catanzaro, la sentenza potrebbe arrivare il prossimo 18 marzo (leggi QUI).

Nell’udienza di stamattina sono state ammesse tutte le fonti di prova ed è emerso che presto entreranno nel fascicolo del dibattimento anche i verbali d’interrogatorio resi in carcere prima che si suicidasse in cella lo scorso 15 giugno, dall’indagato Francesco Cufone (leggi QUI).

Manuel Intrieri

Sono costituiti parti civili i familiari di Pasquale Aquino (con gli avvocati Pasquale Daniele Delle Femmine e Dario Gareri). direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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