Vincenzo Gencarelli aveva “pagato” con un assegno scoperto il venditore e con banconote false l’agenzia per il passaggio di proprietà e il benzinaio dove aveva fatto rifornimento! 

Il 6 aprile dell’anno scorso era stato riconosciuto colpevole pure in secondo grado, e condannato a 2 anni di reclusione per truffa e spendita di banconote false, dai giudici della sezione distaccata di Taranto della Corte d’Appello di Lecce.

La vicenda processuale che vede protagonista il 32enne coriglianese Vincenzo Gencarelli, si riferisce all’acquisto di un’autovettura in Puglia.

Il giovane di Corigliano-Rossano aveva consegnato il proprio documento d’identità e “pagato” con delle banconote false il titolare di un’agenzia di pratiche automobilistiche che doveva provvedere al passaggio di proprietà dell’auto. Vettura che, al venditore, era stata “pagata” con un assegno scoperto.

Non solo. Gencarelli, appena dopo, aveva “pagato” con banconote false anche un benzinaio dove aveva fatto rifornimento!

La responsabilità penale dell’imputato è stata riconosciuta pure nel terzo ed ultimo grado di giudizio dai giudici della suprema Corte di Cassazione.

In esito all’udienza dello scorso 2 febbraio, il difensore dell’imputato, l’avvocato Ettore Zagarese del foro di Castrovillari, ha ottenuto soltanto l’annullamento della sentenza d’appello in relazione all’entità della pena per l’esclusa recidiva dell’imputato. Sull’entità della condanna dovrà quindi pronunciarsi, con un nuovo giudizio, la Corte d’Appello di Lecce. redazione@altrepagine.it

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