di Fabio Buonofiglio
Gentile onorevole Wanda Ferro, stamane, leggendo qua e là su Internet, ci siamo imbattuti nel testo d’una interrogazione parlamentare ai ministri dell’Interno e della Difesa. Una sua interrogazione che, ancor prima d’essere pubblicata nella sezione delle attività parlamentari sulla sua pagina personale all’interno del sito Internet ufficiale della Camera dei Deputati (dove ancora non compare), è stata pubblicata da quell’avanzo di segreteria che l’accompagna nella foto. È il signor Ernesto Rapani da Corigliano-Rossano, suo collega nel partito di Fratelli d’Italia
il quale proprio da dove le scriviamo noi è sempre in cerca di gloria, una vanagloria o una gloria vana dal momento che, come lei ben sa, trattasi d’un trombato plurimo a tutte le elezioni cui lo stesso soggetto ha sempre partecipato negli ultimi quattro anni, ed è lo stesso curioso soggetto che qualche settimana fa è stato costretto a riparare nella struttura di segreteria d’un assessore della Regione Calabria. Ma queste cose, onorevole Ferro, lei le conosce assai meglio di noialtri comunissimi mortali…
Ciò che lei invece non conosce – o meglio, ciò che fa finta di non conoscere perché il soggetto che le ha scritto l’interrogazione parlamentare ha volutamente omesso – è che «il grido di dolore con cui l’arcivescovo di Rossano-Cariati monsignor Giuseppe Satriano ha denunciato i troppi episodi legati alla malavita locale che “nell’indifferenza di tanti ci stanno bruciando vivi”, e in particolare che dall’inizio dell’anno non si contano, per quanto numerosi, gli attentati incendiari ad auto e negozi e gli atteggiamenti di soprusi, fino a vandalizzare una casa canonica e dare alle fiamme diversi mezzi», quel grido di dolore è stato mosso, per stessa dichiarazione pubblica dell’arcivescovo Satriano che lei cita o che il soggetto le fa citare, dal plateale incendio d’uno degli ultimi di quei tanti mezzi andati bruciati. Era l’autovettura d’un giornalista di Corigliano-Rossano. Una figura pubblica piuttosto esposta in città, colpito nottetempo anch’egli nel privato dalla mattanza d’una malavita di cui lo stesso professionista da tanti anni s’occupa pubblicamente e quotidianamente.
Ed è stato proprio quel fatto a far accendere, giustamente, i riflettori di tutti gli organi d’informazione regionali ed anche nazionali, su un episodio tanto grave quanto forse apice di quel bubbone che lei denuncia nell’interrogazione parlamentare rivolta ai due ministri.
Dunque, l’avanzo di segreteria che l’accompagna in foto le ha fatto fare la figura del pesce. Di nome Wanda e muto, come tutti i pesci. Ad ogni modo, onorevole Ferro, noi non ci strappiamo le vesti per quest’indotta sua dimenticanza. Già. Perché prim’ancora assai di lei, a formalizzare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Interno, sulla stessa questione, ci aveva già pensato ed aveva provveduto un altro deputato calabrese, l’onorevole Francesco Sapia del Movimento 5 Stelle il quale è proprio di Corigliano-Rossano e quindi conosce il territorio non solo per essere venuta da Catanzaro ad accompagnarci allegramente in campagna elettorale qualche singolare soggetto.
Onorevole Ferro, la salutiamo cordialmente rammentandole – ove ne avesse bisogno – che lei godeva della nostra stima personale, e persino politica, che avevamo avuto modo d’esprimerle e ribadirle in sede privata pure assai di recente e a dispetto di tutto. Fino a stamane.
direttore@altrepagine.it
LEGGI ANCHE
Intimidazione al nostro direttore: il deputato Sapia interroga la ministra dell’Interno Lamorgese