L’inchiesta della guardia di finanza è scaturita da una verifica fiscale a carico d’alcune società e dal fallimento di una di esse dichiarato dal Tribunale di Castrovillari. Assieme a loro vi figurano altri 20 indagati: 70 milioni di euro di beni sequestrati 

Associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, a raggirare il sistema fiscale nazionale e ad accumulare indebitamente beni, per circa 70 milioni di euro.

Queste le accuse contestate – a vario titolo – agl’imprenditori di Corigliano-Rossano Francesco Caputo, di 60 anni, Mariateresa Urso, di 56, Nilo Urso, di 46, Pasquale Madeo, di 60, Filomena Caputo, di 63, e Francesco Angelo Sprovieri, di 54, tutti arrestati stamane (i primi due in carcere, gli altri quattro ai domiciliari), e ad altre 20 persone indagate a piede libero assieme a loro:

Saverio Caputo, 31 anni, di Corigliano-Rossano; 

Francesca Montagna, 51, di Corigliano-Rossano;

Domenico Tarantino, 45, di Cassano Jonio;

Natale Grillo, 51, di Cassano Jonio;

Mirela Buruiana, 61, di nazionalità rumena;

Nicolae Patriu, 68, di nazionalità rumena;

Pasquale Barone, 62, di Palmi;

Giuseppe Donciglio, 55, di San Cipriano d’Aversa (Caserta);

Giuseppe Iamello, 49, di Amaroni (Catanzaro);

Raffaele Iamello, 70, di Badolato (Catanzaro);

Serafino Madeo, 37, di Corigliano-Rossano;

Tommaso Federico, 62, di Longobucco;

Giuseppe De Marco, 62, di Campana;

Natale Petrelli, 64, di Corigliano-Rossano;

Vincenzo Capua, 66, di Longobucco;

Peppino Dursi, 72, di Francavilla Marittima;

Andrea Parrilla, 75, di Corigliano-Rossano;

Francesco Faillace, 39, di Cassano Jonio;

Alessio Giuseppe Cetera, 41, di Corigliano-Rossano;

Carlo Faustini, 49, di Corigliano-Rossano.

Imprenditori impegnati nei settori della produzione di calcestruzzo e della raccolta dei rifiuti, nella Sibaritide e non solo.

Il Tribunale di Castrovillari

Ad eseguire l’ordinanza applicativa delle misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari Lelio Festa, su richiesta del sostituto procuratore Angela Continisio, è toccato ai finanzieri del Comando provinciale e della Compagnia cittadina, che hanno proceduto pure al sequestro per equivalente di beni mobili ed immobili per 70 milioni di euro.

L’inchiesta trae origine da una verifica fiscale condotta dagli stessi finanzieri a carico di diverse società di persone e di capitali, che avrebbe evidenziato l’emissione e l’utilizzo di fatture documentanti operazioni commerciali fittizie, abbattendo la base imponibile dell’Iva, compensando ulteriori debiti tributari con crediti d’imposta fittizi.

Le stesse società, accumulati ingenti debiti tributari nei confronti dell’erario, sarebbero state successivamente svuotate del complesso aziendale – costituito principalmente da impianti e macchinari – attraverso operazioni distrattive in favore di nuove società intestate a dei prestanomi, per poi essere successivamente poste in liquidazione o portate al fallimento.

Come sarebbe avvenuto nel caso d’una società appartenente al gruppo e dichiarata fallita dal Tribunale di Castrovillari lo scorso mese di maggio. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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