Truffa e falso. Con un’ordinanza e una sentenza, entrambi recentissime, la Corte di Cassazione s’è definitivamente pronunciata su due distinte vicende processuali che hanno avuto a protagonista

il 52enne coriglianese Salvatore Coconato, ex titolare della rivendita d’auto “Coconato Automobili Srl”.

Tra i mesi d’ottobre e febbraio del 2020, i giudici della Corte d’appello di Catanzaro avevano confermato le due condanne inflitte all’ex imprenditore dai primi giudici del Tribunale di Castrovillari. Poi Coconato aveva proposto ricorso per Cassazione attraverso il suo avvocato difensore.

Salvatore Coconato

Adesso sulle due vicende processuali c’è il supremo sigillo dei massimi giudici dell’ordinamento italiano. Gli ermellini del “palazzaccio” romano di Piazza Cavour, infatti, avendo dichiarato inammissibili entrambi i ricorsi di Coconato, hanno in pratica confermato le sue condanne. Che ora diventano definitive.

In una delle due vicende, per la quale la giustizia gli ha inflitto 8 mesi di reclusione, si fa riferimento addirittura a un atto di vendita falsificato e trascritto al Pubblico registro automobilistico nell’anno 2014, che Coconato aveva consegnato all’ignaro acquirente di un’autovettura, recante la data, l’intestatario e i dati dell’auto venduta modificati. redazione@altrepagine.it 

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