Il 27 novembre del 2020 il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari, Luca Colitta, l’aveva rinviato a giudizio con due gravissime accuse per un uomo che indossa una divisa da ufficiale coi gradi di colonnello: abuso d’ufficio e stalking.

Reati che, secondo il primo giudice, il graduato avrebbe commesso nella veste di comandante della polizia municipale dell’ex Comune di Corigliano Calabro, oggi parte del Comune unico di Corigliano-Rossano.

Il colonnello Luigi Greco, 54 anni (foto in alto), originario della Puglia ed attualmente comandante dei vigili nella città di Campobasso, il capoluogo del Molise, ha dunque affrontato il processo davanti al primo collegio penale del Tribunale castrovillarese (presidente Giusy Ferrucci, a latere Gabriele Antonaci e Luca Fragolino) per quegli strascichi poco edificanti nell’ambito dei rapporti professionali all’interno del Corpo dei vigili coriglianese.

In particolare, si trattava dei burrascosi rapporti con la vigilessa Antonella Bianco, poi distaccata negli uffici dell’Avvocatura civica e successivamente nel Settore urbanistico del Comune di Corigliano-Rossano, la quale all’epoca era stata delegata dall’ex sindaco coriglianese Giuseppe Geraci a rappresentare il Comune nei giudizi pendenti dinanzi al giudice di pace, per i ricorsi degli automobilisti contro i verbali d’accertamento delle violazioni amministrative al codice della strada.

Le accuse mosse all’imputato

Greco, secondo l’accusa, avrebbe «omesso di comandare per quel servizio la propria sottoposta, intenzionalmente provocando all’ente un danno ingiusto» proprio per la mancata costituzione del Comune atta a resistere in giudizio.

Il colonnello Greco quando indossava la divisa di comandante a Corigliano

Non solo. Sì, perché il gip mandò a processo Greco pure per stalking nei confronti della stessa vigilessa Bianco, «perché, tenendo un comportamento vessatorio, continuo e ininterrotto nei confronti dell’agente di polizia municipale, condotta oppressiva e prevaricatoria posta in essere mediante continue minacce di denunce penali o licenziamento mediante l’instaurazione di procedimenti disciplinari, successivamente archiviati dalla competente commissione comunale, poneva in essere reiterati comportamenti persecutori in modo da determinare nella parte offesa uno stato di disagio psichico, al punto da costringerla ad accettare il momentaneo trasferimento ad altro ufficio, alterando in tal modo le proprie abitudini di vita».

Il Tribunale di Castrovillari

Il processo e l’assoluzione arrivata ieri pomeriggio

Il colonnello Greco – difeso dall’avvocato Gaetano Monte del foro di Castrovillari – nel pomeriggio di ieri, al termine del processo nei suoi confronti, è stato però assolto «perché il fatto non sussiste».

Secondo i giudici, dunque, le accuse nei confronti dell’ex comandante erano del tutto infondate. Le motivazioni della sentenza di primo grado saranno depositate entro 90 giorni. Nel corso del processo sono stati sentiti numerosi testimoni, tra i quali l’ex sindaco Geraci. All’udienza di ieri l’imputato era presente in aula.

Il pubblico ministero, Giovanni Tedeschi, ha sollecitato la condanna del colonnello Greco a un anno di reclusione.

La vigilessa Bianco, colei che l’aveva messo nei guai giudiziari attraverso la propria circostanziata denuncia-querela presentata agli organi di giustizia il 15 aprile del 2017, s’era costituita in giudizio quale parte civile, rappresentata dapprima dall’avvocato Damiano Viteritti, e, successivamente, dall’avvocato Dora Mauro dello stesso foro castrovillarese, che ha insistito per la condanna.

Pure il Comune di Corigliano-Rossano era parte in giudizio, quale eventuale responsabile civile in caso di condanna di Greco, ed era rappresentato dall’avvocato Giovanni Scatozza sempre del foro di Castrovillari, che ha insistito per l’assoluzione. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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