Carabinieri e Procura distrettuale antimafia di Catanzaro hanno chiuso il cerchio sull’omicidio del pregiudicato 57enne Pasquale Aquino, avvenuto a Schiavonea di Corigliano-Rossano la sera del 3 giugno scorso, e sul tentato omicidio del pregiudicato 39enne Cosimo Marchese detto “Il diavolo” avvenuto in contrada Pirro Malena sempre di Corigliano-Rossano la sera del successivo 1° giugno. Entrambi fatti di ‘ndrangheta. 

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro, Giuseppe De Salvatore, ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari in carcere nei confronti di 6 persone, tutte coriglianesi, quasi tutte residenti in contrada Fabrizio, e indagate, assieme ad altre 6 e a vario titolo, per il fatto di sangue, per l’omicidio mancato, e per altri reati tutti aggravati dal metodo mafioso: occultamento di armi clandestine, spaccio di droga, estorsioni e danneggiamenti, in particolare.

Le 6 misure cautelari in carcere sono state richieste e ottenute dal sostituto procuratore Alessandro Riello, e dal procuratore aggiunto Giancarlo Novelli, della Procura Antimafia catanzarese diretta da Nicola Gratteri.

Pasquale Aquino

L’ordinanza relativa all’operazione antimafia è stata eseguita questa notte, a partire dalle 4, dai carabinieri del Reparto territoriale di Corigliano-Rossano.

Il luogo del tentato omicidio del “diavolo”

Quale esecutore materiale sia dell’omicidio Aquino che del tentato omicidio Marchese viene indicato il nome del 21enne Francesco Le Pera, che in entrambi i casi avrebbe agito con dei complici.

Come lui, ci sono altri indagati giovanissimi. E c’è persino un minorenne: gli atti d’indagine che lo riguardano sono stati trasferiti al Tribunale per i minorenni di Catanzaro.

Gli incriminati sono complessivamente 12:

Matteo Domenico Maria Arcidiacono, 26 anni (richiesta di misura cautelare rigettata dal gip)

Bruno Arturi, 19 (arresti domiciliari)

Giorgio Arturi, 39 (in carcere: era già detenuto per un’estorsione mafiosa)

Giovanni Arturi detto “‘A vozza”, 43 (richiesta di misura cautelare rigettata dal gip, ma in carcere per altra causa)

Antonio Pio Carvelli detto “Brivido”, 18 (in carcere)

Giovanni Chiaradia, 55 (richiesta di misura cautelare rigettata dal gip, ma in carcere per altra causa)

Piero Francesco Chiaradia, 49 (richiesta di misura cautelare rigettata dal gip, ma in carcere per altra causa)

Francesco Cufone, 32 (in carcere)

Annamaria Iacino, 36 (obbligo di firma in caserma)

Manuel Intrieri detto “Zuzù”, 21 (in carcere)

Francesco Le Pera, 21 (in carcere)

Antonio Martino detto “Bullone”, 19 (in carcere). redazione@altrepagine.it

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