Oggi pomeriggio alle 16,30 nella parrocchia di Sibari si terranno i funerali della 49enne Antonella Lopardo

Chiara Maritato ha 27 anni. Finite le scuole superiori s’è iscritta all’università e durante il periodo della recente pandemia s’è laureata in Scienze dell’educazione.

Ancor prima della laurea, era la madre a spingerla ad andarsene via, lontano dall’“inferno” di Sibari. E lei, appena dopo il brillante conseguimento del titolo di studio, il consiglio materno l’ha seguito. Da qualche tempo, infatti, col proprio fidanzato s’era stabilita al Nord Italia, in un comune della riviera romagnola, e lì non le era stato difficile trovare lavoro in una scuola materna privata, soprattutto per sgravare la madre dai propri sacrifici per mantenere la sua unica figlia col suo lavoro di parrucchiera, e, d’estate, in un villaggio turistico della costa sibarita a rassettare le camere dei villeggianti.

Martedì sera, purtroppo, Chiara ha dovuto fare i conti proprio con l’inferno di Sibari. Con la ‘ndrangheta. Con la ferocia dei boss che hanno mandato un commando armato di killer per “eliminare” suo padre Salvatore, 53 anni, pregiudicato proprio per reati di ’ndrangheta, e che per errore invece hanno ammazzato quell’onesta ed instancabile lavoratrice di sua madre (leggi QUI).

Madre e figlia erano legatissime, vivevano praticamente l’una per l’altra. Ieri pomeriggio nell’obitorio dell’ospedale “Nicola Giannettasio” di Corigliano-Rossano s’è svolta l’autopsia e la perizia balistica disposta dalla Procura di Castrovillari sul corpo crivellato a colpi di kalashnikov e di pistola della 49enne Antonella Lopardo, e subito dopo la salma ricomposta è stata consegnata alla famiglia per i funerali in programma oggi pomeriggio alle 16,30 nella Chiesa parrocchiale del Gesù Buon Pastore di Sibari.

Orfana per mano della ‘ndrangheta

La lettera su Facebook

«Non basterebbero fiumi di parole per scrivere di te, Mamma, e so bene che non ti piace che si parli di noi ma questa volta devo farlo per Te.

Non incontrerò mai nessun altra persona al mondo come te, con la tua forza, la determinazione, l’onestà e l’eleganza innata che avevi.

Mi hai insegnato ogni cosa ed è grazie a te e ai tuoi infiniti sacrifici, al tuo immenso amore che sono diventata la donna che hai sempre sperato che fossi.

Chi ti conosce sa che gran carattere avevi, ti si doveva sempre tenere testa, ma se qualcuno entrava nel tuo cuore il bene che si riceveva da te era sempre così grande, Grande come te.

Che sei pulita, bella, ordinata e buona come nessun altro al mondo, la tua casa brillava in ogni angolo e ogni cosa era sempre riposta con grande cura.

Perché tu ti prendevi sempre cura di tutti noi e non pensavi mai a te, sempre inarrestabile fino alla fine.

Non ci siamo mai arrese noi mamma, anche se abbiamo imparato che la vita può essere molto dura, che la terra che tanto amiamo è in realtà assai triste e amara e certe realtà sono più grandi di noi.

Mi dicevi di studiare per avere un futuro migliore e andare via di qui mamma ma non è bastato per salvarti da un male radicato nell’anima della gente.

Tu vivrai sempre ogni giorno fino alla fine dei miei giorni con me, e non importa quanto sia doloroso tutto questo da affrontare, da capire e accettare.

Racconterò di te, della musica che ti piaceva, del tuo modo di scherzare, racconterò di te ai tuoi nipoti.

Di quanta pasta mangiavamo perché ci piace tanto, che quando andavamo da qualche parte ci scambiavano per sorelle ed eravamo sempre in ritardo e mai puntuali, di quante videochiamate ci facevamo per sopportare la distanza e di tutto ciò che hai fatto per me sempre. 

Continuerò a camminare a testa alta così come tu mi hai insegnato, ad essere educata e vivere dei valori e l’umiltà che tu mi hai insegnato.

Tu sei la mia vita mamma, il tuo ricordo vivrà per sempre e non morirà mai.

Una parte di me se n’è andata insieme a te ormai, ma tu sai che mi rialzerò e con tanta forza andrò avanti e ti renderò felice perché so che ci sei e non mi lascerai mai sola mamma.

Non abbiamo mai augurato del male a nessuno, ci pensa Dio dicevi sempre, ci pensa la vita.

Quella vita che ci hanno distrutto e strappato via così brutalmente.

Ora sarai in pace e si prenderà Dio cura di te, sarai il mio angelo, il mio punto di riferimento, il mio porto sicuro sempre.

Mi hai lasciato così presto mamma, non augurerei questo dolore mai a nessuno, ma se Dio davvero esiste tu sai che la giustizia sarà fatta prima o poi perché ognuno ha quel che si merita.

Non avrei mai potuto immaginare una cosa simile, nessuno di noi.

Non esiste un amore più grande del nostro mamma,  portami con te nei sogni e dammia forza di andare avanti.

Ti amo mamma, con tutta me stessa, più della mia stessa vita.

Per sempre, la tua Chiara»

Le indagini

Sul fronte investigativo, frattanto, l’inchiesta sull’omicidio di Antonella Lopardo è stata avocata dalla Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri. Emerge che potrebbe esservi stato qualche testimone, che potrebbe aver visto i sicari arrivare davanti casa Maritato, martedì sera.

I carabinieri del Reparto operativo provinciale che conducono le indagini “sul campo”, già nella nottata tra martedì e mercoledì hanno eseguito degli esami scientifici “Stub” su alcuni pregiudicati della zona sospettati d’aver preso parte all’azione omicida. Lungamente ascoltati dagl’inquirenti parenti ed amici della vittima, oltre al marito. direttore@altrepagine.it 

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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