Appunti ferragostani d’un cronista rocchettaro che ama (tutta) la buona musica

CORIGLIANO-ROSSANO – “Escono tutte le sere per essere certi di non ritrovarsi a rimpiangere niente, si riempiono gli occhi, le mani ed il ventre, di occhi, di mani e di malto, poi vanno all’assalto di un altro locale, di un’altra avventura e di un altro bicchiere in cui sciogliere un altro frammento di vita e poi bere…”:

questa ieri sera evidentemente non era in scaletta e purtroppo Daniele Silvestri non l’ha cantata, però calza a pennello a quel mastro birraio di Costantino Argentino, l’assessore agli Spettacoli del Comune di Corigliano-Rossano, alle sue compagnie di giro e d’affari tra cui un consigliere regionale di Forza Italia, nelle porte di notte sempre aperte di quei vari locali alla moda che con successo insieme gestiscono, in un deserto culturale che fa sì che un pierre senz’arte né parte faccia – giustamente – l’assessore “alla cultura”.

Alla fine dell’ottimo concerto di Silvestri, stanotte, Argentino era infatti lì sul palco che scattava le sue consuete foto per poter dare occhio e croce gli ultimi numeri delle presenze in piazza, che (insieme ai voti) è l’unica cosa che interessa a dei perfetti piazzisti come gli attuali inquilini del palazzo comunale, vedi gl’immancabili post su Facebook del sindaco Flavio Stasi, quelli dei suoi fido Liliana Zangaro, Biagio Frasca, e il resto della compagnia cantante (moccivo’!) che siede nel Consiglio o nella giunta comunali.

“…Che per esempio ho conosciuto questo parlamentare, no – dice – a me che me ne frega finché è legale passare ad una nuova appartenenza e restare senza neanche andare che c’ho l’influenza e mi sale…”

questa è stata la seconda canzone in scaletta e sembra dedicata proprio a consiglieri come la Zangaro, Salvatore Tavernise, Domenico Rotondo, che nel breve giro di pochi anni sono andati a braccetto con l’attuale senatore di Fratelli d’Italia Ernesto Rapani e poi col sindaco sedicente «di sinistra» Stasi, quest’ultimo ancora senza partito ma fascistello di periferia più del primo.

Quando si ha il potere di scegliere, gli artisti si dovrebbero scegliere a propria immagine e somiglianza, ed avere scelto proprio uno che scrive, canta e suona le ipocrisie del potere la dice assai lunga anche sulla “cultura”, musicale e non, degli attuali padroncini del vapore coriglianrossanese. Ed è stato fantastico.

Già, a noi questa cosa è piaciuta davvero assai:

sì, perché abbiamo risentito Silvestri dal vivo dopo tanti anni e abbiamo gustato il bellissimo concerto tenuto da un cantautore e musicista giovanile e maturo al contempo, da parte nostra senz’alcun dubbio il migliore tra gl’italiani della sua stessa generazione, un artista completo e profondo in ciò che esprime con le parole e con la musica, ironico e simpatico, romano di quella romanità che noialtri conosciamo bene e che adoriamo, accompagnato da un gruppo di musicisti affiatatissimi con lui e tra loro e che tutt’assieme hanno offerto davvero uno spettacolo superlativo. Bravi, bravi, bravi!

E sul gran finale di “Cohiba” ci siamo divertiti un sacco nel pensare, sorridendo, immaginando e ridendo di certe facce che assieme a noi, coralmente, cantavano “…Venceremos, adelante, o victoria o muerte!”, non sapendo mai, esse facce, da che parte stavano o da che parte stanno…

Siamo sicuri che se Daniele Silvestri lo sapesse, riderebbe di gusto, come ha fatto in diversi momenti ieri sera, e troverebbe anche ispirazione per scriverne un pezzo “dedicato”.

Buon prosieguo di Ferragosto a tutti. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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