CORIGLIANO-ROSSANO – Buonasera Direttore, sono un suo assiduo lettore e con la presente vorrei renderla partecipe, al fine di informare la popolazione “corissanese“, di un retroscena increscioso occorso durante e dopo la processione in mare in onore della nostra Madonnina Santa Maria ad Nives scatenato dal “Generale” (e dopo si capirà il perché) con fascia tricolore Flavio Stasi

Come è stato sicuramente notato da tutti coloro che hanno fatto accesso al porto di Schiavonea per la processione del trascorso 26 agosto, quest’anno la processione è stata caratterizzata da una maggiore attenzione alla sicurezza con l’impiego di numerosi uomini delle forze dell’ordine che hanno permesso l’accesso in porto e sulle barche per la processione solo ad un ristretto numero di persone autorizzate.

La cosa scandalosa, imbarazzante e indecorosa, perché fatta da chi dovrebbe avere a cuore prima la sicurezza dei cittadini e dopo l’intenzione degli stessi per chi votare alle prossime elezioni, è stata la sceneggiata del “Generale Stasi” fatta all’indirizzo di militari della Guardia costiera e Guardia di finanza in divisa presenti nel porto al rientro della processione.

Tutte le persone presenti nel raggio di centinaia di metri hanno potuto ascoltare il discorso urlato stile propaganda elettorale da Stasi all’indirizzo degli uomini in divisa il quale metteva in discussione le norme di sicurezza adottate in mare dal Capitano della guardia costiera per prevenire incidenti a bordo delle barche e urti tra le stesse.

Tra l’altro il Capitano è di Corigliano e conosce bene le tradizioni del nostro paese e non le avrebbe mai boicottate. La scena a cui ho assistito e che può essere confermata dalle decine e decine di persone presenti è stata paradossale.

Il “Generale Stasi” che inveiva contro un ufficiale della Guardia costiera in divisa additandolo come causa della poca partecipazione alla processione in quanto non si era vista la consueta calca di decine e decine di persone ubriache e stipate su pescherecci al limite della sicurezza come negli anni passati.

L’ufficiale in divisa aggredito verbalmente da Stasi che con molta professionalità ha capito che il Primo cittadino era ormai in preda ai fumi dell’alcol consumato sul Motopesca “Orgoglio” durante la processione come si vede nelle foto visibili a tutti sui social che allego (in barba anche alle norme della Capitaneria emesse per l’occasione che ho avuto modo di leggere in quanto rese pubbliche che vietavano espressamente il consumo di alcolici durante la processione), ha soprasseduto invitando lo stesso Sindaco a parlare in un luogo e in modi consoni al ruolo rivestito.

Parlando con una mia amica che era presente sulla barca che portava il simulacro ed il “Generale Stasi”, mi ha raccontato che il “Generale” stesso già durante la processione aveva maltrattato un marinaio in calzoncini della Guardia costiera presente sul peschereccio, tra l’altro vestito diversamente dall’altro militare presente sulla barca e cioè in maniera indecorosa vista la solennità dell’occasione, cui dava ordini da riferire attraverso una radio ai suoi colleghi;

ed effettivamente guardando il video della diretta fatta dalla pagina social “Schiavonea Beach”, si percepisce detta situazione, come si vede dai fermo immagine che invio.

Io mi domando a questo punto, ma possibile che Stasi, pur di accaparrarsi i voti di diverse capre presenti in banchina che lo hanno addirittura sostenuto in tale eversiva azione, possa sentirsi al di sopra delle regole e contestare platealmente per populismo un corpo militare dello Stato come la Guardia di finanza e la Guardia costiera e soprattutto delle leggi fatte a tutela della collettività da gente che il mare lo frequenta per mestiere e non per vacanza?

Possibile che il Prefetto, il Presidente della Regione o qualunque altra Istituzione sovracomunale non si attivi per placare questo squallido comportamento tenuto dal Sindaco della terza città della Calabria?

Sempre più sorpreso di ciò che avviene nella nostra amata terra confido in un futuro migliore ed in amministratori migliori che credono nella Legge e nel rispetto della stessa.

Lettera firmata

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