CASSANO JONIO – Cassano come Corigliano-Rossano. Ben 4 auto incendiate nel giro di soli 10 giorni consegnano alla cronaca la dimostrazione plastica di come questo intenso fenomeno criminale, prima soltanto coriglianese, poi per un delinquenziale “effetto fusione” abbia infettato pure la parte rossanese di Corigliano-Rossano, sfondando infine i confini della grande città jonica per allungarsi nell’Alto come nel Basso Jonio, a Trebisacce come a Cassano, come a Mirto-Crosia. 

Durante la notte tra sabato e domenica, in contrada Pantano Rotondo di Sibari, a valle di Cassano, è toccato alla Volkswagen Golf di proprietà del 27enne del luogo Leonardo Praino, elemento noto negli ambienti investigativi e con in curriculum un recente arresto per spaccio di droga da parte dei carabinieri.  

In una delle notti precedenti, nella frazione cassanese di Lauropoli era stata data in pasto al fuoco la Fiat Bravo di Antonio Caravelli, 33enne originario di Corigliano e stabilitosi a Lauropoli da qualche tempo, incensurato, ma arrestato lo scorso 1° agosto dalla guardia di finanza lungo la Strada statale 106 jonica all’altezza del castello di Roseto Capo Spulico:

erano lui e un pregiudicato 22enne anch’egli cassanese, di ritorno da Taranto dove s’erano riforniti di circa mezzo etto d’eroina.

Questi sono solo gli ultimi due episodi dolosi dell’ultima serie, che nei giorni ancora precedenti avevano visto finire a fuoco, sempre nottetempo, pure una Seat Leon e una Smart nella zona dei Cappuccini in centro a Cassano. Sulla sequenza di questi fatti, indagano i carabinieri della Compagnia cittadina diretta dal capitano Michele Ornelli. redazione@altrepagine.it

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