CORIGLIANO-ROSSANO – Esimio Direttore, quale difensore della proprietaria dell’agriturismo “Gli Archi” Le chiedo gentilmente di ricevere, al fine di darne pubblicazione, le seguenti precisazioni in merito all’articolo pubblicato stamattina (leggi QUI).

L’agriturismo, infatti, non è mai stato sequestrato. E tuttora esercita la sua attività nel pieno rispetto della legge.

Inoltre, non sono stati rivenuti reflui inquinanti né nel torrente Malfrancato né nella tubazione, in quanto l’asporto dei rifiuti viene regolarmente effettuata da apposite ditte iscritte nell’albo nazionale dei gestori ambientali.

La Guardia di Finanza ha espletato un ordinario controllo, esteso anche alla regolarità delle posizioni lavorative non rinvenendo alcuna irregolarità. Ad essere stata sequestrata è stata unicamente una vetusta tubatura di 250 metri sotterrata nel sottosuolo. 
Ma, mi scuso per la ripetizione, non è stato rinvenuto alcun rifiuto nel torrente.

Tant’è che la struttura non è mai stata oggetto di sequestro ed ha potuto proseguire, in piena legalità la sua attività.

L’agriturismo oggetto della vicenda giudiziaria

Peraltro, la proprietà dell’agriturismo ha chiesto ed ottenuto dal Tribunale di Castrovillari l’autorizzazione ad eseguire prontamente i lavori di eliminazione di tale tubatura che sono in fase di realizzazione proprio sotto il controllo della Guardia di Finanza.

Inoltre, allo scopo di evitare ulteriori possibili problemi, è in corso di esecuzione la realizzazione di una seconda vasca Imhoff, che si aggiungerà, a quella preesistente garantendo ulteriormente la tutela dell’ambiente.

Il corretto accertamento dei fatti e l’evoluzione della vicenda, mi inducono a ritenere che la proprietà dell’agriturismo – alla quale non è stato nemmeno contestato il delitto di inquinamento ambientale – dimostrerà agevolmente la totale estraneità ai fatti.

Tanto dovevo a tutela dell’immagine dell’azienda.
Cordiali saluti,
Avv. Antonio Pucci

redazione@altrepagine.it

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