CASTROVILLARI – Erano stati denunciati alla Procura di Castrovillari da parte d’un nutrito gruppo di cittadini (tra essi anche noti imprenditori e commercianti della città), tutti residenti in Via San Francesco di Sales, allo Scalo coriglianese dì Corigliano-Rossano.

E il sostituto procuratore Mauron Gallone ne aveva chiesto il rinvio a giudizio per il preteso reato di rifiuto ed omissione d’atti d’ufficio.

Si tratta dell’ex sindaco dell’ex comune di Corigliano, Giuseppe Geraci (nella foto), del prefetto Domenico Bagnato che gli subentrò in qualità di commissario straordinario del nuovo comune di Corigliano-Rossano, degli ex funzionari comunali Francesco Bua, Antonio Durante e Francesco Favaro, dell’ex dirigente comunale  Francesco Amica e dell’attuale funzionaria Filomena De Luca. 

Tutti accusati d’aver rifiutato ed omesso d’adottare i provvedimenti necessari ed urgenti per la tutela dell’igiene e della sanità determinati dal malfunzionamento d’un tombino divelto della rete fognaria comunale da cui fuoriusciva lo scolo di liquami, nonostante le numerose formali istanze scritte attraverso le quali non solo i denuncianti, ma anche l’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, sollecitavano il ripristino dello stato dei luoghi su Via San Francesco di Sales.

L’udienza preliminare a carico dei 7 indagati in Tribunale a Castrovillari, era cominciata il 4 ottobre del 2022. 

Il Tribunale di Castrovillari

E s’è conclusa lo scorso 12 settembre, con sentenza di non luogo a procedere nei confronti di tutt’e 7 «perché il fatto non sussiste» pronunciata dal giudice per le indagini preliminari, Simone Falerno. Che ha così motivato:

«Ai fini della configurabilità del reato, è necessario che la richiesta scritta sia qualificabile, per tenore letterale e contenuto, come diffida ad adempiere, diretta alla messa in mora del destinatario, e da quest’ultimo percepibile in tali termini;

ebbene, nel caso di specie, pur riscontrandosi un’obiettiva inerzia degli amministratori pubblici, tuttavia le istanze e le rimostranze dei cittadini non paiono possedere i requisiti formali sopra elencati, non essendo stata in esse chiaramente prospettata la volontà di adire l’autorità giudiziaria nel caso d’ulteriore inattività».

Gl’indagati erano difesi dagli avvocati Mario Elmo, Massimiliano Leanza, Alessandra Bua, Santo Maradei, Antonietta Pizza, Natale Mangano e Carlo Castrovillari. direttore@altrepagine.it   

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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