Il segretario generale del Comune sarà giudicato per primo rispetto agli 8 responsabili ed agenti della polizia municipale finiti nell’inchiesta del 2021. Le accuse? Dal falso in atto pubblico alla truffa aggravata ai danni dello Stato

CASTROVILLARI – Tramite il proprio difensore, l’avvocato Aldo Ferraro del foro di Lamezia Terme, il segretario generale del Comune di Corigliano-Rossano, Paolo Lo Moro (nella foto a destra), ha chiesto d’essere giudicato sulla base degli atti in esito alla conclusione delle indagini preliminari condotte dal sostituto procuratore di Castrovillari, Flavio Serracchiani.

La richiesta del rito abbreviato da parte di Lo Moro è la novità emersa stamane durante l’udienza preliminare svoltasi in Tribunale a Castrovillari nel procedimento penale a carico del massimo dirigente comunale di Corigliano-Rossano e di altri 8 dipendenti dell’ente, tutti in forza alla polizia municipale. 

I 9 indagati finiti nella “rete” di Finanza e Procura

Si tratta delle due attuali figure di vertice della polizia locale – le cui posizioni organizzative sono state sempre confermate dall’amministrazione del sindaco Flavio Stasi – vale a dire il maggiore Pietro Pirillo (nella foto d’apertura, a destra) e l’ispettore Fabio Marcello Milione, e dei vigili urbani, tutti in servizio nel Comando rossanese, Domenico Forte, Leonardo Aurelio, Antonio Giardino, Angela Barbara Lo Prete, Raffaella Federico ed Antonio Sapia.

Il segretario comunale Lo Moro, già dirigente amministrativo del Settore di Polizia locale (poi passato di mano al dirigente Antonio Le Fosse), è finito nell’inchiesta della Procura, condotta “sul campo” dalla guardia di finanza, in qualità di presidente d’una commissione di concorso nominata dalla giunta del sindaco Stasi e finalizzata alla selezione di 16 vigili urbani temporanei da assumere a tempo determinato alle dipendenze del Comune.

Il Tribunale di Castrovillari

Il terremoto giudiziario era deflagrato in Municipio nel maggio del 2021, con una misura cautelare di natura interdittiva nei confronti del principale indagato, il maggiore Pirillo, che il giudice per le indagini preliminari, Biagio Politano, sospese dal servizio pubblico per tre mesi.

Le telecamere “spia”

Tra i mesi di luglio ed agosto del 2020, attraverso telecamere “spia” installate di nascosto in prossimità dei dispositivi marcatempo collocati nel Comando rossanese dei vigili, servizi d’osservazione e pedinamento, disamina di documenti acquisiti in Municipio e testimonianze di persone informate sui fatti, i finanzieri della Compagnia cittadina avevano ricostruito, e poi documentato al magistrato inquirente, innanzitutto il comportamento del maggiore Pirillo.

Del quale sarebbero stati accertati numerosi episodi d’assenteismo, d’illegittimo e ingiustificato allontanamento dal luogo di lavoro e di falsa auto-attestazione della presenza in servizio. Per questo, infatti, Pirillo è accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di fraudolenta attestazione della propria presenza in servizio.

Una sequenza delle indagini delle fiamme gialle

I vigili Forte, Aurelio, Giardino, Lo Prete, Federico e Sapia sono accusati di concorso nel reato, d’avergli cioè dato man forte, usando il badge del “capo” per farlo figurare presente in servizio quando in realtà era assente.

Nel corso delle indagini era stata inoltre accertata la falsità materiale d’alcuni verbali redatti dalla commissione giudicatrice di concorso composta da Pirillo, dal segretario comunale Lo Moro e dall’ispettore Milione. E proprio Lo Moro e Milione sono accusati d’avere falsamente certificato la presenza di Pirillo, in realtà assente durante le riunioni della commissione concorsuale.

L’ispettore Milione

Il segretario Lo Moro andrà dunque a processo col rito abbreviato il prossimo 9 gennaio, data nella quale l’imputato sarà sottoposto all’esame del giudice dell’udienza preliminare e al contro-esame da parte del suo avvocato difensore, prima che il togato possa emettere la sentenza nei suoi confronti.

Sempre il 9 gennaio, il gup deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio – già formulate da parte del pubblico ministero Serracchiani – per l’eventuale processo dibattimentale nei confronti degli 8 vigili indagati, che sono difesi dagli avvocati Maurizio Minnicelli, Francesco Capristo, Francesco Nicoletti, Ettore Zagarese e Aldo Zagarese del foro di Castrovillari. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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