La guardia giurata fuori servizio ha patteggiato la pena dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari. Il 28enne adesso è libero  

CASTROVILLARI – S’è concluso giovedì 16 novembre scorso il processo con rito immediato nei confronti del 28enne rossanese Luigi Abbenante (foto).

Si tratta della guardia giurata che la notte fra il 12 e il 13 maggio scorsi, mentre era fuori servizio, ma detenendo la pistola d’ordinanza, si rese protagonista d’una sparatoria tra l’interno e l’esterno d’un noto locale pubblico di Via Nestore Mazzei allo Scalo rossanese di Corigliano-Rossano.

Ambulanza, polizia e carabinieri sul luogo del fatto

Quella notte, Abbenante ebbe un forte alterco con un giovane sacerdote che come lui stava all’interno del locale. Una lite dapprima solo verbale e dai toni aspri, quella con don Pasqualino De Simone, ma presto passata per le vie di fatto, con nel mani.

Tra il prete e la guardia, nel vano tentativo di far da paciere nella lite, s’era frapposto un terzo “incomodo”, il 45enne di Paludi Antonio Casacchia, con Abbenante che a un certo punto aveva estratto la calibro 9×21 proprio contro colui che non c’entrava nulla nella disputa, aveva premuto il grilletto e aperto il fuoco nel terrore di tutti gli altri avventori presenti.

Dopo 5 colpi, uno de quali aveva colpito e ferito Casacchia a una gamba, la rivoltella del pistolero per fortuna s’era inceppata. Il ferito era stato immediatamente soccorso e trasportato nel vicino ospedale “Nicola Giannettasio” a bordo di un’ambulanza del 118 e sul posto erano intervenuti i carabinieri e la polizia, che arrestarono e portarono in carcere Abbenante.

Il ferimento

Il 28enne, dopo due mesi trascorsi tra le sbarre a Castrovillari, guadagnò gli arresti domiciliari.

Il Tribunale di Castrovillari

Nel processo con rito immediato richiesto dal pubblico ministero Antonino Iannotta, al cospetto del giudice per le indagini preliminari Lelio Festa, l’imputato ha patteggiato la pena (sospesa) di 2 anni di reclusione.

I suoi difensori (gli avvocati Ettore Zagarese e Leonardo Trento) sono riusciti ad ottenere l’esclusione dell’ipotesi accusatoria di tentato omicidio aggravato da futili motivi ch’era stata formulata dal pm, riconducendo la vicenda alla meno grave accusa di lesioni personali aggravate dall’uso dell’arma.

Abbenante, dopo il processo, ha lasciato anche il regime d’arresti domiciliari cui era sottoposto dalla scorsa estate, ed è tornato in libertà. direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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