Sono 26 gli indagati, la maggior parte dei quali di Cassano Jonio e Corigliano-Rossano. C’è pure un ex consigliere comunale
CATANZARO – Il sostituto procuratore antimafia di Catanzaro, Stefania Paparazzo, ha dichiarato chiuse le indagini relative alla maxi-inchiesta anti-’ndrangheta “Gentlemen 2”.
Che ha disvelato colossali traffici internazionali ed intercontinentali di droga con destinazione finale il comprensorio della Piana di Sibari e lo scorso 5 giugno ha visto finire in carcere un nugolo d’indagati in particolare tra Cassano Jonio e Corigliano-Rossano, ma anche gente di Cosenza e del suo hinterland nonché delle province di Reggio Calabria e Catanzaro.
A distanza di poco più di 5 mesi dall’operazione condotta dai militari in forza al Comando provinciale della guardia di finanza di Catanzaro, con la collaborazione del suo Servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata (Scico), delle forze di polizia della Germania e del Belgio, e il supporto di Europol, unitamente alla rappresentanza Italiana di Eurojust nell’ambito di una squadra investigativa Comune tra le autorità Italiana, tedesca e belga, dall’ufficio di Procura il magistrato titolare dell’inchiesta proprio in queste ore sta facendo notificare dagli stessi finanzieri l’avviso di conclusione delle indagini preliminari agl’indagati ed ai loro avvocati difensori.
Il nome dato alla maxi-indagine è evocativo perché richiama un’altra maxi-inchiesta antidroga condotta sempre dall’Antimafia catanzarese – “Gentlemen” – culminata nel febbraio del 2015 proprio tra Cassano Jonio e Corigliano con numerosi arresti, i cui protagonisti oggi sono definitivamente condannati e tuttora in carcere per traffico internazionale ed intercontinentale di droga.
A distanza d’oltre otto anni, la Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, da qualche settimana insediatosi a capo della Procura di Napoli, era tornata sullo stesso “terreno”.
E, dopo le indagini condotte “sul campo” dalle fiamme gialle, anche attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali che hanno “bucato” pure i telefonini criptati usati dai principali indagati, aveva “suonato la carica” con l’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catanzaro nei confronti di 25 dei 26 indagati complessivi (uno è latitante), accusati, a vario titolo, d’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed armi.
Contemporaneamente era stata data esecuzione al sequestro preventivo, emesso sempre dal gip su richiesta della Procura, di beni per un valore complessivo di 3 milioni e ottocentomila euro.
L’ex procuratore di Catanzaro, oggi di Napoli, Nicola Gratteri
Ecco l’elenco di tutti gli indagati
Fiorello Abbruzzese, 25 anni, di Cassano
Nicola Abbruzzese detto Semiasse, 44, di Cassano
Davide Aiello, 60, di Rende
Gianfranco Arcidiacono, 36, di Cassano
Carmelo Bellocco, 36, di Taurianova
Salvatore Brandi, 40, di Corigliano
Angelo Caravetta, 50, di Corigliano ed ex consigliere comunale di Corigliano Calabro (nella foto d’apertura, a destra)
Daniele Caravetta, 33, di Corigliano
Claudio Franco Cardamone detto Il bello, Marine o Taccagno, 49, di Corigliano (nella foto d’apertura, a sinistra)
Francesco Pasquale Cimino, 41, di Corigliano
Antonio Conocchia, 39, di Corigliano
Arcangelo Conocchia detto ‘U dottore, 58, di Corigliano
Giuseppe Esposito, 39, di Corigliano
Francesco Faillace, 40, di Cassano
Pasquale Forastefano detto Il pazzo o L’animale, 36, di Cassano
Alessandro Forastefano, 32, di Cassano
Rosario Giovanni Fuoco detto Schmitt, 54, di Campana
Nikolaos Liarakos, di nazionalità greca, 47, di Cassano
Francesco Carmine Lombisani, 25, di Corigliano
Giuseppe Andrea Mangano, 39, di Corigliano
Gino Salvatore Marigliano, 60, di Rende
Davide Paldino, 31, di Corigliano
Giuseppe Carmelo Pellicano, 33, di Reggio Calabria
Paolo Pellicano, 25, di Montepaone (Catanzaro)
Erminio Pezzi, 60, di Spezzano della Sila.
Fisnik Smajlaj, 50, di nazionalità albanese, latitante. direttore@altrepagine.it