CORIGLIANO-ROSSANO – Un Reparto territoriale, quello di Corigliano-Rossano, e due Compagnie dei carabinieri, quelle di Cassano Jonio e di San Marco Argentano. Un vero e proprio esercito è stato dispiegato per le strade della Sibaritide e ben oltre, al comando del tenente colonnello Marco Filippi, per prendere il pericoloso ricercato 36enne di nazionalità marocchina della cui cattura ci siamo occupati ieri (leggi QUI).

Le ricerche erano cominciate la notte dello scorso 5 dicembre – quasi tre mesi fa – quando a carico dello straniero, domiciliato in contrada Giannone nei pressi della popolosa frazione marina di Schiavonea, i carabinieri della Sezione operativa di Corigliano-Rossano avevano raccolto una serie d’elementi di prova in ordine alle sue potenziali responsabilità per un episodio di violenza commesso a Schiavonea con l’uso d’una pistola.

Le successive operazioni di perquisizione avevano permesso ai militari di trovare e sequestrare 43 dosi di cocaina, e, soprattutto, la pistola ch’era stata associata a quell’episodio criminale.

L’indiziato, però, era riuscito a far perdere le proprie tracce e a sottrarsi ai carabinieri.

E da quel giorno sono iniziate le sue incessanti ricerche, proseguite in maniera costante in considerazione della sua potenziale pericolosità.

Fino all’altro ieri mattina, quando l’interessato è stato “intercettato” nello Scalo coriglianese mentre era alla guida della sua auto.

Il marocchino s’è dato a una rocambolesca fuga, che s’è snodata tra i comuni di Corigliano-Rossano, Terranova da Sibari, Altomonte, Roggiano Gravina e San Marco Argentano.

In considerazione delle manovre compiute per sottrarsi al suo arresto, il ricercato è stato seguito a distanza con l’intento d’arginare i potenziali pericoli per i cittadini, fino a quando ha terminato la sua corsa all’interno del centro abitato di Roggiano Gravina dopo aver impattato con diverse auto lasciate in sosta, riuscendo, ancora una volta, a farla franca.

L’epilogo positivo s’è registrato nella giornata di ieri, quando lo straniero è stato individuato in un capannone della zona industriale di San Marco Argentano.

Dopo la cattura è stato rinchiuso in carcere a Castrovillari su disposizione del magistrato di turno nella Procura della stessa città del Pollino. redazione@altrepagine.it

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