CORIGLIANO-ROSSANO – Questa mattina, di buon mattino ci ha chiamati un consigliere comunale di Corigliano-Rossano:

Domenico Rotondo, un ragazzo simpatico della maggioranza civica che sostiene il sindaco Flavio Stasi, ricandidato alle elezioni comunali dell’8 e 9 giugno prossimi. Ci eravamo occupati di lui appena prima di Pasqua, e già ci aveva chiamati solo per precisare che pure lui si ricandida e che le indiscrezioni da noi pubblicate circa una sua non ricandidatura – per favorire elettoralmente suo cognato, Giuseppe Fusaro, già ufficialmente candidato – non sono fondate (se uno nasce Rotondo… può anche far candidare Fusaro!).

Stamattina Rotondo ci ha chiamati per invitarci ad andare insieme a lui «a fare un giro ad Insiti», aggiungendo «lo so bene che a te non ti chiamano, ma io sono corretto e t’ho chiamato».

Avendo immediatamente intuito che il suo sindaco Stasi aveva chiamato i giornalisti – quelli seri – per farsi intervistare urbi et orbi sulla causa vinta dal Comune in merito all’area comunale dell’ex Palazzetto dello Sport di contrada Insiti, da anni occupata abusivamente da parte d’un privato produttore e commerciante di prodotti ortofrutticoli, all’amico Rotondo abbiamo detto che noi «siamo altro tipo di giornalisti», ringraziandolo del gentile pensiero, ma declinando garbatamente l’invito.

La “cosa” ci ha messo allegria, e così abbiamo scritto un post simpatico su Facebook, rivolto a un po’ di nostri colleghi giornalisti di Corigliano-Rossano:

«Se siete all’Insiti gliele potete fare 3 domande a Flavio Stasi da parte mia, ché io non posso venire?

1) a quanto vanno i carciofi stamattina?

2) se ne compro 3 mazzi, me lo regala mezzo mazzo?

3) quando l’organizziamo un bel torneo olimpionico di Pinqua nel Palazzetto dello Sport?

Grazie».

I nostri colleghi hanno certamente fatto le loro ottime interviste, ma dubitiamo che qualcuno abbia domandato a Stasi il prezzo odierno “a chilometro zero” sull’oramai ex carciofaia di Insiti, e, soprattutto, sui tempi di quel torneo olimpionico di Pinqua che sarebbe d’obbligo, perché un tempo quel Palazzetto era una piscina olimpionica e Mister Caracciolo sta già facendo le convocazioni per preparare atleticamente la squadra.

Quasi in contemporanea col nostro (inconsueto) post su Facebook, sullo stesso social scorgiamo il post (scontato) di Stasi:

«Oggi esulta la città, la comunità, la gente per bene. Per citare un camionista che è passato guardando le operazioni di ripresa in possesso, “E’ finit a pacchia”».

Immaginiamo i volti gaudenti dei nostri colleghi giornalisti seri per il Palazzetto riconquistato e l’ennesima mattinata appresso alla campagna elettorale di Flavio Stasi. Che non cita Marx né Lenin, Mao Tse-tung né Rosa Luxemburg, ma «un camionista di passaggio», che – guarda caso – parla allo stesso modo della presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni:

«E’ finit a pacchia».

A noi, invece, di camionisti, piace ricordare quello interpretato dal compianto grande caratterista romano Mario Brega nel film di Carlo Verdone “Bianco, Rosso e Verdone”, mentre diceva all’altrettanto compianta Sora Lella (e al nipote Verdone) dopo averle fatto per strada una puntura:

«Sta mano po’ esse fero o po’ esse piuma, oggi è stata ‘na piuma, tie’». direttore@altrepagine.it

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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