Le vetture di Rosamaria Morano e di Antonio Felicetti sono state incendiate contemporaneamente a Schiavonea e allo Scalo
di Antonella Balestrieri
Ennesima nottata di fuoco quella appena trascorsa nell’area urbana coriglianese di Corigliano-Rossano. Le fiamme, senz’alcun dubbio di matrice dolosa, hanno distrutto due autovetture e un deposito di legname.
La matrice dolosa è lampante, e, in un caso, volutamente ostentata dagli ignoti incendiari che hanno agito stanotte.
Nella prima serata i vigili del fuoco del Distaccamento cittadino erano stati impegnati a spegnere le fiamme sviluppatesi all’interno di un magazzino-deposito del centro storico, nel quale erano stipati suppellettili varie e legname.
Pare lì non siano state trovate tracce evidenti di dolosità, diversamente da quanto, invece, ritrovato sul luogo del rogo d’una delle due auto, le cui fiamme si sono alzate in contemporanea in Via dei Gladioli a Schiavonea e in Via Lucarini allo Scalo.
Nel borgo marinaro sulla Fiat 500 di proprietà di Rosamaria Morano, insegnante, ex consigliera ed assessora nell’ex Comune di Corigliano, è stata infatti lasciata in bella mostra la bottiglia contenente il liquido infiammabile servito ad innescare l’incendio.
Negli stessi momenti veniva dato al fuoco il suv Mahindra parcheggiato allo Scalo di proprietà dell’avvocato Antonio Felicetti, da tempo sentimentalmente legato proprio alla Morano.
Sui luoghi degli incendi, oltre ai pompieri, hanno presenziato pure i carabinieri della Sezione operativa radiomobile del Reparto territoriale che hanno avviato le ennesime indagini. Sale a 18, adesso, il numero degli automezzi incendiati in città dall’inizio dell’anno. redazione@altrepagine.it