S’è costituito qualche ora fa, nella caserma dei carabinieri dello Scalo coriglianese di Corigliano-Rossano, Erion Beqiri, 46 anni, il cittadino straniero di nazionalità albanese che venerdì sera ha accoltellato il 37enne Roberto De Rosis, residente nella frazione marina coriglianese di Schiavonea.

L’uomo era stato poi soccorso dal 118, operato d’urgenza nel presidio ospedaliero cittadino “Nicola Giannettasio”, e adesso, grazie ai medici, è fuori pericolo di vita.

L’accoltellamento con diversi fendenti era avvenuto nella zona del porto di Schiavonea, ma De Rosis era riuscito a fuggire e ad arrivare, alla guida della sua autovettura, dietro il Santuario dedicato a Maria ad Nives dove lui stesso aveva invocato il soccorso del 118 e allertato i carabinieri.

Per nulla chiaro, tuttora, il movente della violentissima aggressione con quell’arma da taglio che per De Rosis poteva essere fatale. Per chiarirlo sono adesso impegnati gl’investigatori in forza alla Sezione operativa e radiomobile del Reparto territoriale dei carabinieri.

Interrogato il ferito, avrebbe riferito ai detective di futili motivi alla base dell’accoltellamento subito.

Il 46enne Erion Beqiri è sotto processo nell’ambito della maxi-inchiesta antidroga “Karaburun” della Procura distrettuale Antimafia di Catanzaro, quale organizzatore d’una grossa attività di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti proprio sulla piazza di Schiavonea.

Ora è accusato anche di tentato omicidio.

È difeso dall’avvocato Antonio Pucci del foro di Castrovillari e martedì mattina sarà interrogato in carcere a Castrovillari dov’è stato già tradotto. redazione@altrepagine.it

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