Oltre a lui emergono nuove figure coriglianesi sottoposte ai cassanesi nel traffico di droga dall’Europa: l’ex consigliere comunale Angelo Caravetta e Daniele Caravetta 

Traffici di droga colossali per milioni di euro su scala europea ed intercontinentale. E anche “affari” d’armi, pistole e mitra talvolta scambiati con partite di stupefacenti.

Nelle carte della maxi-inchiesta “Gentlemen 2” della Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro contro la “supercosca” Abbruzzese-Forastefano di Cassano Jonio e la sottoposta ‘ndrina attiva e ben operante nell’area urbana coriglianese di Corigliano-Rossano, c’è droga, tanta, anzi tantissima, che arrivava nella Sibaritide dal Sudamerica via Europa e che veniva rivenduta pure nelle province di Vibo Valentia e Reggio Calabria.

Una rotta lunga e complessa disvelata dalla guardia di finanza e dai sostituti procuratori Stefania Paparazzo ed Alessandro Riello sotto le esperte direttive del procuratore capo Nicola Gratteri, che ne hanno intercettato tutti i “canali”.

Il pm Antimafia Alessandro Riello

La ritenuta associazione a delinquere è cristallizzata nelle 50 pagine dell’ordinanza applicativa di misure cautelari con 25 indagati (tutti i nomi) la maggior parte dei quali stamane finiti in carcere, firmata dal giudice per le indagini preliminari Arianna Roccia.

Da “Gentlemen”, la maxi-inchiesta dello stesso tenore che nell’inverno del 2015 aveva portato all’arresto d’una trentina di persone e poi alle loro pesanti condanne che da tempo sono definitive, a “Gentlemen 2“, dopo più di 8 anni.

I coriglianesi emergenti

Nel corso degli ultimi otto anni e mezzo sono emerse nuove figure di presunti narcotrafficanti:

uno di questi è il 49enne coriglianese Claudio Cardamone (nella foto d’apertura) – che ha tre soprannomi: “Il bello”, “Marine” e “Taccagno” – un altro è il 53enne Rosario Giovanni Fuoco soprannominato “Schmitt”, nativo di Campana e gestore della pizzeria “da Dino” a Francoforte, in Germania. 

Secondo il gip Roccia, Cardamone e Fuoco «oltre a gestire il management dello spaccio di stupefacente “in loco“, risultavano pienamente inseriti nel panorama del narcotraffico internazionale.

A tal proposito, Cardamone avrebbe dimostrato notevoli capacità nell’intavolare trattative per l’importazione di partite di cocaina dal Sudamerica da destinare al mercato europeo, e in particolare al territorio calabrese».

Fuoco, invece, avrebbe garantito «il necessario trait d’union, nonché l’appoggio logistico dei coriglianesi ogniqualvolta questi ultimi si recavano in Germania per discutere de visu dei loro affari illeciti».

Cardamone, scrive il giudice, «data la sua comprovata affidabilità nel relazionarsi con i fornitori di stupefacente operanti in Europa e con quelli di stanza in Sudamerica», si sarebbe recato oltre continente con grande assiduità «vantando conoscenze personali con soggetti soprattutto colombiani».

Un’altra figura di spicco è quella del 50enne coriglianese Angelo Caravetta, imprenditore ed ex consigliere comunale di Corigliano. Nella popolosa frazione di Cantinella di Corigliano-Rossano, zona in cui gravita ed opera buona parte degli arrestati coriglianesi, Caravetta sarebbe stato una sorta di leader, assieme al suo omonimo 33enne Daniele Caravetta.

Angelo Caravetta

I due Caravetta avevano infatti aperto un “canale” in Spagna, e nella nazione iberica dove spesso si recavano “in missione” volevano pure aprire una pizzeria per darsi una “copertura legale”. 

Daniele Caravetta

Si registra poi una nuova “ribalta” per il 58enne coriglianese Arcangelo Conocchia detto “‘U dottore” e per il figlio 39enne Tonino Conocchia, pluripregiudicati e già condannati in via definitiva per associazione mafiosa.

L’alleanza cassanese Abbruzzese & Forastefano

Poco di “nuovo” sul fronte cassanese:

il 43enne Nicola Abbruzzese detto “Semiasse” e il 25enne Fiorello Abbruzzese, assieme a Pasquale Forastefano detto “Il pazzo” o “L’animale”, sono ritenuti al vertice del ritenuto gruppo criminale.

Promotori ed organizzatori dell’associazione:

erano – secondo le accuse – coloro i quali assumevano le decisioni importanti sull’attività d’approvvigionamento e di commercializzazione degli stupefacenti, e conducevano le “trattative” per ingenti carichi di cocaina a diretto contatto col 47enne di nazionalità greca Nikolaos Liarakos che a sua volta era in contatto con fornitori della Colombia. Costoro contrattavano prezzi e modalità di trasporto e di consegna.

Pasquale Forastefano

Anche il 31enne Alessandro Forastefano avrebbe partecipato alle riunioni dove venivano assunte decisioni circa gli approvvigionamenti, finanziando pure l’importazione di grossi carichi di cocaina dal Sudamerica. Forastefano avrebbe fornito la disponibilità di camion appartenenti alla società di trasporti di cui era titolare e il trasporto su gomma della droga che giunta in Germania doveva arrivare fino alla Calabria.

Nicola Abbruzzese

Il 40enne Francesco Faillace sarebbe stato «uomo di fiducia a disposizione di Pasquale Forastefano incaricato del trasporto del denaro necessario per l’importazione dello stupefacente che dal Sudamerica sarebbe dovuta giungere in Germania e infine in Italia per essere commercializzata nelle piazze di spaccio della Sibaritide».

Francesco Faillace

Il 36enne cassanese Gianfranco Arcidiacono e il 39enne commerciante coriglianese Giuseppe Andrea Mangano, titolare d’una gioielleria a Cantinella, sono invece considerati «uomini di fiducia di Fiorello e Nicola Abbruzzese e di Pasquale Forastefano»

avrebbero fornito all’organizzazione il supporto necessario per condurre gli “affari” di droga senza correre il rischio d’essere sottoposti ad attività d’intercettazione telefonica collaborando con Cardamone per far pervenire apparati telefonici “criptati”. 

Gl’indagati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Pasquale Di Iacovo, Cesare Badolato, Franco Oranges, Enzo Belvedere, Giorgia Greco, Franz Caruso, Rossana Cribari e Gianni Scatozza, dei fori di Castrovillari e Cosenza. direttore@altrepagine.it  

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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