Il commerciante lo scorso 9 giugno fu vittima d’un ferocissimo pestaggio e finì in ospedale: è tuttora ricoverato in riabilitazione. Il noto pregiudicato è stato arrestato oggi pomeriggio a seguito di serrate indagini di carabinieri e Procura

CORIGLIANO-ROSSANO – Molti clienti e non solo, in questi ultimi due mesi, si sono chiesti perchè, dall’oggi al domani, il negozio d’ortofrutta “Il Peperoncino” di Via Niccolò Machiavelli allo Scalo coriglianese di Corigliano-Rossano avesse chiuso i battenti, con la serranda sempre abbassata e il titolare sparito dalla circolazione.

Era la prima decade dello scorso mese di giugno. Nei giorni e nelle settimane a seguire s’era diffusa la voce secondo la quale il commerciante coriglianese, Cosimo Costa di 49 anni (foto), il 9 giugno fosse rimasto vittima d’un violentissimo pestaggio compiuto a calci e pugni da parte di qualcuno e per oscuri motivi.

Ridotto quasi in fin di vita e ricoverato nell’ospedale dell’Annunziata a Cosenza, dove pare sia rimasto in coma e in prognosi riservata per svariati e svariati giorni, salvo poi, per sua fortuna, riprendersi, benché l’uomo sia tuttora ricoverato in una struttura riabilitativa. 

Le indagini di carabinieri e Procura anche attraverso intercettazioni

Reticente la vittima, che giunta in Pronto soccorso nell’ospedale “Guido Compagna” di Corigliano, la sera del 9 giugno aveva dichiarato d’essere accidentalmente caduta, sul drammatico fatto in queste settimane hanno indagato i carabinieri della Sezione operativa in forza al Reparto territoriale diretto dal maggiore Marco Filippi. Che, anche e non solo attraverso attività d’intercettazione telefonica ed ambientale, hanno individuato il presunto autore del feroce pestaggio e nelle loro informative trasmesse alla Procura di Castrovillari ne hanno pure cristallizzato l’ipotetico movente, sul quale, al momento, non è trapelato nulla.

Oggi pomeriggio l’arresto di Lagano

Nel pomeriggio di oggi, la svolta. Con l’arresto d’un noto pregiudicato coriglianese, accusato proprio del tentato omicidio di Cosimo Costa e destinatario d’un decreto di fermo d’indiziato di delitto emesso dal sostituto procuratore Veronica Rizzaro.

Si tratta di Salvatore Lagano, 44 anni, sorvegliato speciale di pubblica sicurezza (fino allo scorso 5 luglio, quando la magistratura gli ha revocato la misura di prevenzione), negli anni scorsi condannato con sentenza definitiva già scontata tra carcere ed arresti domiciliari nell’ambito del maxi-processo antimafia “Corinan”, che lo vedeva parte attiva di un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, alla detenzione e al porto illegale d’armi, alle rapine e alle estorsioni con le aggravanti delle modalità mafiose.

Salvatore Lagano

Lagano, che è difeso dall’avvocato Franco Oranges, ha una mano e un braccio ingessato, dallo scorso 22 giugno. Dopo l’arresto di oggi pomeriggio è stato condotto dapprima in caserma e poi trasferito in carcere a Castrovillari. Nei prossimi giorni sarà interrogato. direttore@altrepagine.it   

Di FABIO BUONOFIGLIO

Classe 1974. Spirito libero, animo inquieto e ribelle. Giornalista. Negli ultimi 25 anni collaboratore e redattore di diverse testate quotidiane e periodiche regionali nel Lazio e nella sua Calabria. Nel 2011 fonda AltrePagine, la propria creatura giornalistica che da allora dirige con grande passione.

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